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Livia Turco: E' tutta colpa dei cittadini se i politici rubano


ciccio1987

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Il fatto è che coloro che "rubano", che si comportano male, che fanno i "furbi", che aggirano leggi e regolamenti per perseguire i propri interessi ecc. ecc., sono presenti in tutte le categorie e latitudini e, quindi, SIA tra i politici CHE tra i cittadini. Non a caso tutti i politici, prima di diventare tali, sono dei cittadini e cambiano... status dopo essere stati votati da altri cittadini.

 

Il cittadino "furbetto", quando deve votare, sceglie il candidato che ritiene più compatibile con le proprie... aspirazioni oppure sceglie qualcuno che promette di ostacolarle fermamente?

Dall'altra parte, il candidato che (ovviamente) vuole raccogliere voti, quando deve fare i suoi comizi, sceglie di dire e promettere ciò che presume gli garantirà maggiore successo oppure fa l'esatto contrario, promettendo ciò che sa essere "giusto" indipendentemente dai gusti dei potenziali elettori?

 

Quei "politici" che hanno partorito un Piano Casa che considera ufficialmente e spudoratamente come "ampliamento" di una casa la costruzione di un'altra casa, del tutto indipendente, anche a 200 metri di distanza e che consente di applicare tale deliziosa creatività anche nelle zone agricole indipendentemente da qualsivoglia piano regolatore o ambientale sanno benissimo che così facendo hanno favorito gli interessi di una colossale quantità di "cittadini": non solo privati desiderosi di costruirsi belle villette in (sempre meno) campagna ma anche e soprattutto impresari, muratori, idraulici, serramentisti, posatori, fabbricanti e commercianti di materiale edile di ogni genere, mobilieri, elettricisti, progettisti, tecnici, geometri, architetti ecc., cui vanno aggiunti tutti coloro che lavorano come dipendenti in una qualunque azienda del settore.

Avessero fatto un Piano Casa serio e onesto, esente da trucchetti e giochi di parole e veramente finalizzato al promesso cambiamento di rotta (molte meno costruzioni ex novo, molte più ristrutturazioni e riqualificazioni degli innumerevoli edifici esistenti), avrebbero ridotto o aumentato le probabilità di essere nuovamente eletti?

 

Scendendo a livello più locale il meccanismo è ancora più evidente, specie se non si pensa a grandi città ma a piccoli centri di provincia: l'amministrazione comunale che concede generosamente i permessi di costruire, chiudendo uno o due occhi di fronte ai vari stratagemmi atti ad aggirare i regolamenti, ha più o meno possibilità di essere ri-eletta rispetto a quella amministrazione che invece assume un atteggiamento rigoroso?

 

La visione secondo cui da un lato ci sarebbero i cittadini (onesti e immacolati) e dall'altro i politici (disonesti e ignobili) è sicuramente affascinante, confortante e persino, per certi versi, piacevole. Però, appunto, è solo una visione, un miraggio. Se le cose stessero davvero così, se gli sprechi e gli intrallazzi riguardassero solo i "politici" e i "potenti" e solo alle loro tasche portassero beneficio, eliminarli sarebbe facile; anzi, con ogni probabilità non sarebbero neanche cresciuti fino a diventare il colossale problema in cui siamo immersi fino alla punta di quei promontori di capelli attualmente immancabili tra le persone che amano adeguarsi alle mode.

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