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Evviva l'expo 2015 : Porterà nuove tasse sui carburanti


Umbi

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Niente di nuovo né di imprevedibile, direi.

Le tasse sui carburanti (per certi versi assai meno inique di molte altre, visto che sono pagate da tutti e in proporzione agli effettivi consumi) rimangono e rimarranno uno degli strumenti preferiti di prelievo, per lo meno fino a quando (campa cavallo...) non saremo davvero riusciti a cambiare profondamente e in meglio tutte le disinvolte abitudini e mentalità che un po' alla volta nel giro di decenni ci hanno portato fin qua, nel bene (i tenori di vita che nessun nostro antenato avrebbe potuto nemmeno lontanamente sognare) e nel male (gli... effetti collaterali a medio lungo termine che da qualche anno abbiamo iniziato ad assaporare).

 

Al momento è molto in voga, anche (guarda caso) nelle varie propagande elettorali, la convinzione/speranza (o addirittura pretesa) che della medaglia si possa eliminare solo il rovescio mantenendo e addirittura intensificando l'altro lato: un po' come pensare, dopo aver avuto un infarto serio ma fortunatamente non fatale, di poter "riprendere" a bere e mangiare come e più di prima, magari convincendosi che a causare tutto il malessere e i disagi siano stati i medici menagrami, i tristi ricoveri in ospedale, gli oppressivi divieti di fumare e bere alcoolici e mangiare più del necessario, le massacranti e demoralizzanti mezze ore di ginnastica ecc.

 

Prima stavo bene e vivevo serenamente, con entusiasmo e ottimismo; adesso invece, con tutti questi obblighi e divieti, la mia vita è molto peggiorata: questo no, quello no, quell'altro nemmeno, attento di qua, attento di là, non esagerare, fai ginnastica, fai le scale a piedi ecc. ecc. Sono triste, stressato, depresso e persino dimagrito di 15 chili, arrivando a pesarne solo 80, lampante segno di denutrizione. Queste regole, queste limitazioni, queste imposizioni sono QUINDI la causa del degrado della mia vita e devono essere al più presto eliminate; tolte quelle, potrò immediatamente ritornare alle mie vecchie e salutari abitudini.

 

Le elezioni, piccole o grandi, verranno quasi certamente vinte da chi saprà raccontare questa storiella nel modo più seducente e convincente.

Il che dimostra, a mio modestissimo avviso, quanto siamo tutt'ora lontani anni luce dall'essere disposti davvero a mettere in atto i profondi e capillari cambiamenti di cui ci sarebbe veramente bisogno. Le tasse sui carburanti, quindi, per il momento non corrono alcun rischio di estinzione. Anzi.

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Cavolo questa mi mancava. C'è sempre un motivo per alzare il costo della benzina.

Comunque è anche vero che quando scende non se ne parla, l'altro giorno ho visto la benzina sull'euro e sette e mi è venuto in mente che l'anno scorso era a 2.

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Meno inique di altre tasse non direi .... chi ha la fortuna di trovare lavoro vicino casa o servito dai mezzi pubblici evita una bella spesa. Non per niente in altri paesi (vedi Germania) c'è il rimborso chilometrico dei kilometri percorsi causa lavoro

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A dire il vero anche da noi c'è parecchia gente che a vario titolo, non di rado discutibile, riceve rimborsi chilometrici di qualche genere.

Comunque, al di là del motivo per cui si compra il carburante, resta il fatto che si tratta di tasse proporzionali all'entità dell'acquisto e del consumo. Ragion per cui, ad es., tra due persone che fanno la stessa strada (per lavoro o meno) con due vetture una delle quali è più grande e potente e consumante, la seconda paga più tasse; chi trascorre una domenica a casa o comunque senza spostarsi in auto o moto (magari perché non può permetterselo) non paga la tassa, mentre la paga (proporzionalmente all'entità e alla "lussuosità" del viaggio) chi invece va a fare una gita "di piacere" e così via.

 

Faccio notare, peraltro, che l'idea secondo cui sarebbe equo avere (e quindi ingiusto non avere) un rimborso delle spese affrontate per il lavoro è abbastanza scivolosa.

Applicandola con rigore, infatti, si arriverebbe facilmente a pretendere il rimborso di qualsiasi spesa relativa al mezzo di trasporto utilizzato per recarsi al lavoro: non solo il carburante (nel caso di veicolo a motore) ma anche le gomme, i freni, la manutenzione, le riparazioni e il veicolo stesso, autovettura o motociclo o bicicletta che sia. Nel caso di impiego di mezzi pubblici si potrebbe pretendere il rimborso di qualsivoglia biglietto pagato. Proseguendo con la medesima... logica si potrebbe estendere la questione a tutte le spese in qualche modo necessarie per il lavoro, ossia le spese che NON si farebbero se NON si dovesse andare a lavorare: se compro dei vestiti o delle scarpe che uso e consumo soltanto sul lavoro, perché non mi dovrebbero essere rimborsati i quattrini spesi, che di fatto erodono il mio reddito senza alcun beneficio per me?

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