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Ebeti in bicicletta.


SAT64

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Marimasse mi trovi sempre in linea con il tuo pensiero che è effettivamente corretto; tutto il resto purtroppo è mancanza di educazione e intelligenza.

Anche mostrando le varie pecche non significa che non trasgredisco mai, ci mancherebbe, però solitamene (a parte manovre di emergenza o errore umano) sto bene attendo a non infastidire nessuno. Certamente che se mi trovo davanti qualcuno che opera in maniera strana (e ce ne sono parecchi) cerco in tutti i modi di levarmelo di torno; questo per una mia sicurezza.

Il brutto è accertare che certi comportamenti sono frutto di maleducazione verso il prossimo e ignoranza.

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Non volermene El_Ventu, nulla di personale. Siamo tanti e se non si sta un po' attenti diventa tutta una bolgia. :)

 

La tua sincerità è molto apprezzata perché la maggior parte delle persone non ha il coraggio di rivelarla.

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Il fatto è che, un po' alla volta, questa storia del ciclista che per qualche oscura ragione sarebbe autorizzato a fare quello che gli pare come meglio crede sta prendendo piede sempre più, foraggiata dai soliti "nobili" (s)ragionamenti sulla sicurezza che vedono per principio il ciclista (fulgido emblema dell'ecologia e dei buoni pensieri) come potenziale vittima automatica dei veicoli (urto sempre sfavorevole, minore protezione ecc.) e quindi automaticamente sempre e comunque degno di tutela, salvaguardia, protezione, pazienza, tolleranza ecc.

 

In altre parole, il ciclista viene visto come candido agnello in un mondo di schifosi lupi dai quali egli, poveretto, deve difendersi meglio che può; con che animo si può pretendere che egli, in un contesto così tragico, si preoccupi di rispettare minuscole regole stradali?

 

Non a caso sempre più numerose diventano le cosiddette piste ciclo-pedonali, larghe fino a un metro e mezzo, nelle quali, secondo le grandi menti dei progettisti, dovrebbero circolare in sicurezza, in entrambi i sensi di marcia, pedoni e ciclisti, alla faccia delle più elementari considerazioni sulle dimensioni e sulle vistose differenze di velocità. Vedo sempre più spesso esempi di queste "piste" che oltrepassano di gran lunga la soglia del ridicolo: un metro di larghezza con tanto di linea di mezzeria disegnata, ovvero uno spazio in cui due ciclisti non acrobati, avendo mezzo metro a testa, MAI potrebbero incrociarsi senza urtarsi. Se poi ci fosse anche qualche "intruso", ossia un pedone...

Per non parlare della crescente tolleranza (che non tarderà a diventare norma ufficiale, come già è avvenuto per parecchie assurdità) con cui si accetta che anche i marciapiedi di vecchia data vengano percorsi dalle biciclette; non a caso su molte strisce pedonali già compare il simbolo della bicicletta...

 

Se poi, in questa ennesima crociata, nessuno ha ancora pensato a come il pedone sia a sua volta (urto sempre sfavorevole, minore protezione ecc.) potenziale vittima automatica delle biciclette e a quanti pericoli si generino, come ovvia conseguenza, consentendo a pedoni e ciclisti di usare contemporaneamente uno spazio da sempre riservato ai pedoni e oltre tutto assai stretto, pazienza. Come dicevo, affinché tale illuminata intuizione si inneschi bisognerà purtroppo aspettare che qualche pedone si faccia male, meglio se anziano o bambino.

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Vi ricordate un fatto di cronaca, Lamezia terme, qualche anno fa, un ubriaco, uscendo da una curva, fece una strage di ciclisti???

 

La cronaca riporto che si salvarono solo i ciclisti della fila verso la banchina, le altre 2 o 3 file di ciclisti falciati, 7 morti.

 

quei 7 li se rispettavano il codice dela strada non ci sarebbero stati e invece che 7 morti quella giornata avrebbe avuto solo una decina di ciclisti spaventati ma incolumi....

 

http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2010/12/05/incidente_lamezia_terme_auto_gruppo_ciclisti_strage.html

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...a chi prima che uomo ama definirsi automobilista da fastidio...

 

Per quanto mi riguarda io non amo definirmi automobilista. Mi definisco tale quando vado in automobile; mi definivo motociclista quando andavo in moto, mi definisco ciclista quando vado in bicicletta e pedone quando vado a piedi.

 

Sui marciapiedi con la bicicletta non vado; avrò schemi mentali antiquati, ma ritengo che quello sia uno spazio riservato a chi va a piedi, così come ritengo che la strada sia uno spazio riservato ai veicoli. Non ci vado, anche, perché quando a mia volta sono pedone non mi va proprio l'idea di poter essere investito da una bicicletta così come non mi va l'idea di dover "stare attento", ad esempio prima di voltarmi o alzare un braccio per salutare qualcuno o spostarmi sul marciapiede, che non arrivino biciclette alle mie spalle.

 

Se, da ciclista, voglio "approfittare" dei passaggi pedonali per superare un incrocio con minore disagio o pericolo, scendo dalla bicicletta (diventando così oggettivamente un pedone), attraverso sulle strisce e risalgo in sella una volta arrivato dall'altra parte. Come giustamente qualcuno ha osservato, la commutazione in sé non è necessariamente inaccettabile; lo diventa quando accoppiata ad arroganza, prepotenza, ottusità ecc.

 

Ovviamente, SE e QUANDO ci sono buona educazione e rispetto per il prossimo, tutto o quasi si può fare; si possono anche infrangere tante (insulse) regole del codice senza per questo produrre alcun oggettivo pericolo o disagio (cosa che dimostra in pieno l'insulsaggine delle regole insulse).

 

Quando invece la buona educazione scarseggia o manca il discorso cambia drasticamente.

Mi è capitato qualche mese fa di passeggiare avanti e indietro su un tratto di marciapiede largo circa 1 metro mentre aspettavo che una persona uscisse dal lavoro per venire a pranzo con me. La strada era urbana e poco frequentata: niente traffico intenso o pesante, niente alte velocità. A un certo punto sento un debole singolo suono di campanellino e prima ancora di aver finito di pensare a cosa potesse essere vengo letteralmente sfiorato da un tizio in bicicletta che pedalava parecchio spedito e che evidentemente non solo riteneva che io dovessi prontamente farmi da parte per lasciarlo passare ma riteneva anche che quel singolo tocco di campanello dovesse essere più che sufficiente a farmi capire che lui stava per piombarmi alle spalle (e se fossi stato debole di udito? e se anch'io, come lui, fossi stato intelligentemente assorto nell'ascolto di musica in cuffia?). Poco più tardi, quando nel mio andare e venire mi sono girato per l'ennesima inversione di marcia, per un pelo non sono stato preso in pieno da un altro simile individuo, che non aveva neanche suonato e che evidentemente non si aspettava la mia "improvvisa" manovra. In entrambi i casi ho osato lamentarmi (niente offese o gestacci, per quanto opportuni, ma solo una esclamazione ad alta voce del tipo "beh?!" oppure "e allora?!") e in entrambi casi ho ricevuto in risposta un inequivocabile invito a dedicarmi ad accoppiamenti posteriori.

Da quella volta ho cominciato ad osservare il fenomeno con maggiore attenzione, arrivando alle conclusioni che ho espresso ieri.

 

Chissà, forse la bicicletta si è recentemente aggiunta alla lista dei mezzi con cui le persone maleducate possono e amano... esprimersi.

 

Se vedo gente a piedi, freno, se serve mi fermo.

Ma dal momento che in bici, a suo tempo, ho rischiato di finire stirato decine di volte da dei cretini in auto che mi stringevano contro al marciapiede sorpassandomi a raso mentre già procedevo con le ruote a filo del marciapiede, ora ci vado semplicemente SOPRA.

Le regole le rispetto se non rischio troppo.

E credimi che se come è capitato a me ti capitasse di essere buttato a terra da una corriera di linea, in paese, che mi ha appunto stretto contro il marciapiede, eviteresti la carreggiata anche tu.

E allo stesso modo mi hanno investito mentre procedevo a DX in moto (fratture, fatta causa e vinta).

Adesso in moto sto in mezzo alla strada, punto...anzi, adesso no, perchè causa crisi la motina è in garage dal 2011.

 

Faccio oltretutto presente il fatto che in bici sto in zona, a parte in ferie...e in zona c'è poco traffico, sia di pedoni che di auto.

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Non volermene El_Ventu, nulla di personale. Siamo tanti e se non si sta un po' attenti diventa tutta una bolgia. :)

 

La tua sincerità è molto apprezzata perché la maggior parte delle persone non ha il coraggio di rivelarla.

 

Io sto attento.

Dico come la penso, ma nonostante abbiamo la stessa telecamera, evito di caricar sul tubo solo i video di ebeti, perchè so che c'è sempre quancuno per cui l'ebete sono io.

 

Vedo tralaltro che passi dalle mie zone (0:39 = http://goo.gl/maps/FJgFj) se ti capita di avere l'8/6 libero...https://www.facebook.com/events/136904346504633/

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Se vedo gente a piedi, freno, se serve mi fermo...

 

Da ciò si deduce che tu ritieni che il marciapiedi sia di pertinenza NON tua MA dei pedoni.

In altre parole, se ho ben capito, pedali sul marciapiedi ma sai che NON dovresti e, quindi, lo fai cercando di non arrecare alcun disturbo a chi, invece, ha pieno di diritto di starci e di camminare tranquillo e senza temere di essere investito.

Il che rende il tuo comportamento radicalmente diverso (in meglio) rispetto a quelli, molto più diffusi e sempre più diffusi, cui io mi riferivo nei messaggi precedenti e che sono basati sulla balzana idea secondo cui pedoni e ciclisti uguali sarebbero o, addirittura, sull'idea ancora più balzana e arrogante secondo cui sul marciapiedi e sui passaggi zebrati il pedone dovrebbe spostarsi al passaggio del ciclista e comunque evitare di intralciarne la circolazione (magari camminando sempre in fila indiana o, meglio ancora, andando a camminare da qualche altra parte...).

 

Non metto in dubbio la fondatezza dei motivi e delle paure che ti spingono a preferire il marciapiede; d'altra parte, però, anche chi circola con un piccolo ciclomotore potrebbe fare un ragionamento simile e "trasferirsi" sul marciapiedi, decisamente meno rischioso. Ti dirò che anch'io, in quelle ormai rarissime occasioni in cui vado in macchina in autostrada e mi trovo accerchiato da camion che si comportano in maniera... creativa, preferirei potermi spostare fuori dalla carreggiata mettendomi così preventivamente al riparo, ma purtroppo non è possibile.

Inoltre, nei casi di cui parlo io (come ad esempio il trucchetto della commutazione bidirezionale per superare il semaforo rosso) i ciclisti NON sono affatto motivati da prudenza o paura: lì si tratta esclusivamente di opportunismo, maleducazione e faccia tosta.

 

Comunque, ripeto, il fulcro della faccenda rimane sempre il modo in cui si pensano e si fanno le cose; un conto è che (1) il ciclista in determinate circostanze di pericolo e in determinati tratti di strada "invada" le aree riservate ai pedoni sapendo di non essere a casa sua ed evitando di intralciare o disturbare la circolazione dei legittimi occupanti, un conto è che (2) il ciclista consideri la strada e il marciapiedi e le strisce come aree che può decidere liberamente di frequentare come e dove e quando meglio crede, addirittura godendo ovunque di impunità per qualsivoglia manovra e di speciali riguardi (sulla strada perché è più debole dei veicoli, altrove perché è più forte dei pedoni).

Nel caso 1 io non avrei avuto motivo di scrivere nemmeno una riga, mentre il caso 2 costituisce, purtroppo, una... mentalità che sempre più si va diffondendo.

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Dico come la penso, ma nonostante abbiamo la stessa telecamera, evito di caricar sul tubo solo i video di ebeti, perchè so che c'è sempre quancuno per cui l'ebete sono io.

 

Il voler condividere le immagini di quanto riprendo è solo per mostrare cosa accade, considerato che solitamente ognuno osserva cosa capita a se stesso senza poterlo riportare, mi pare una buona cosa mostrarle. Tieni conto poi che non sono fatti sporadici ma avvengono quasi ogni giorno.

 

Come ho già scritto non sono esente da "trasgressioni" ma un conto è farle con la testa come asserisce Marimasse, eventualmente senza infastidire, un conto è subirle da chi evidentemente pensa di essere in mezzo al deserto o pensa di essere solo su questa terra.

 

Ti dirò che su un altro forum lo spezzone dove sorpasso il gruppo di ragazze in salita, un lettore ha ammesso la trasgressione, ci mancherebbe però mi ha dato dello scellerato per la mia manovra.

 

E' vero che la manovra può apparire un po' azzardata ma è anche vero che la mia vautazione è stata quella di rimuovere da davanti a me un possibile pericolo oltre che a prolungare un intralcio viario; non è stata una manovra d'impulso ma ben "calibrata" che, che si dica.

 

Forse altri si sarebbero accodati iniziando a formare una coda creando ulteriore intralcio alla circolazione e mettendosi in una posizione pericolosa nel caso qualche bicicletta si fosse fermata di colpo o per caduta a meno di non stare a un centinaio di metri dalle biciclette. Chi è che ci sarebbe stato?

 

A mali estremi, estremi rimedi, purtroppo!! Con testa e capacità però!!

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  • 2 weeks later...

ahahha allora dovreste vedere a Berlino, dove gran parte del traffico è composto da bici... Ci sono stato la scorsa estate e ho rischiato di essere investito più volte, pur rispettando le piste ciclabili!!

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