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grazie Monti 2


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...manfredi...

 

Non amo gli estremismi (forse affascinanti ma sempre inconcludenti e dannosi) e non vedo perché l'unica alternativa al consumismo sfrenato e fine a se stesso, fondato sulla costante crescita di sprechi e inquinamenti e indebitamenti, dovrebbe essere l'abolizione totale del consumismo. Questa visione, drastica e astratta, è sempre stata usata, a mo' di spauracchio, da chi ha ostacolato qualsivoglia tentativo di regolamentazione.

 

Ancora oggi qualcuno va in giro dicendo, ad esempio, che l'edilizia è ferma e che bisogna farla ripartire al più presto, magari con opportune deroghe ai quei... fastidiosi piani regolatori che i nemici del benessere si ostinano a tirare in ballo; si sentono tuttora affermazioni del tipo: "questo, con la gente che perde il posto di lavoro, non è certo il momento di pensare all'ambiente!" (e quale sarebbe il momento giusto?).

Identico discorso salta fuori quando si parla di mettere qualsivoglia paletto alla pubblicità, agli sprechi di energia, alla quantità di veicoli circolanti o del carburante che essi consumano ecc. ecc. Immancabilmente si evocano le carrozze coi cavalli, il ritorno al medioevo e altre analoghe baggianate.

Per non parlare dell'ossessivo tormentone dei "posti di lavoro", tanto affascinante quanto ingannevole; come mai, allora, ci si ostina a voler ostacolare la criminalità organizzata, lo spaccio della droga, lo sfruttamento della prostituzione ecc., ovvero attività che senza alcun dubbio forniscono lavoro e reddito a innumerevoli persone e famiglie?

 

Invece, come la logica insegna, le cose NON stanno così. Lo scenario del "mangiare di tutto, continuamente e sempre di più OPPURE mangiare pane e acqua una volta al giorno" è fasullo, disonesto, truffaldino. Non è affatto vero che l'unica alternativa al cambio dell'automobile ogni 2 o 3 (con passaggio ad altra vettura più grande e potente e appariscente) sia andare a piedi.

Non è affatto vero che l'unica alternativa al cambio semestrale o annuale del cellulare sia non avere un telefono e comunicare con i segnali di fumo. Se tutti cambiassimo l'auto quando è effettivamente finita le industrie automobilistiche non sparirebbero affatto; avrebbero una produzione meno pimpante ma anche mooolto più stabile e regolare, così come tutti i relativi posti di lavoro. Esattamente come accade con l'alimentazione: se mangi continuamente e sempre più ti ammali e muori prima del tempo, se mangi troppo poco succede altrettanto; se mangi in maniera equilibrata e regolare, tanto quanto serve al tuo organismo, crei i presupposti per un ottimo e durevole stato di salute.

 

Lo sappiamo benissimo tutti, credo, però per qualche misteriosa ragione facciamo finta di non saperlo, di non capirlo, in una sorta di ipnosi collettiva dalla quale, indipendentemente dal titolo di studio, rifiutiamo ostinatamente di svegliarci, magari anche votando, tra qualche settimana, per quei candidati che ci promettono di far durare l'incantesimo per un altro po'; con buona pace di chi dovrà godersi il risveglio quando, (poco) più avanti, si presenterà puntuale e non più evitabile.

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... ormai è conveniente prima dichiarare bancarotta e poi tornare alla lira...

 

Se non erro "dichiarare bancarotta" significa lasciare i creditori con un palmo di naso, in base al principio del "chi ha avuto ha avuto ha avuto..."

Il che ci riporta al discorso precedente.

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...Questa è la barzelletta per i fessi...

 

Il che mi qualifica, allora, come un fesso, perché io proprio non riesco a vedere il nostro debito pubblico, che deriva da decenni in cui ci si è comportati (non solo i politici ma anche gli elettori, quando hanno votato per chi prometteva ciò che faceva loro comodo...) dando per scontato che "lo stato" disponesse sempre e comunque di denaro in quantità, come una cosa creata da terzi, stranieri e cattivi, mentre noi, immacolate vittime ignare, subivamo.

 

Se in una famiglia i genitori, pur di non avere contrasti con i figli adolescenti (e quindi presumibilmente raziocinanti) che avanzano continue richieste di questo e di quello, si riempiono di debiti per "comprare" scooter, vestiti, cellulari, computer, videogiochi, vacanze, moto, automobili ecc. ecc. e a un certo punto la famiglia si trova in grosse difficoltà economiche, i figli, che hanno visto benissimo i genitori indebitarsi sempre più, NON sono vittime immacolate e inconsapevoli della situazione. Se fanno una riunione con i creditori e dicono "siccome noi nulla abbiamo a che fare con questi debiti, abbiamo deciso che non vi paghiamo", otterranno dai creditori una reazione (sacrosanta) tutt'altro che bonaria.

 

Per quanto riguarda la barzelletta della crescita infinita, ricordo che ne sentivo parlare (e già mi sembrava un'assurdità) negli anni 70, mooolto tempo prima dell'euro...

 

L'unione monetaria ha reso impraticabili certi trucchetti (svalutazione pilotata, stampa di moneta "in più"...) con cui i vari stati erano soliti mascherare, SENZA affrontarle né risolverle, talune loro magagne interne. Una cosa simile è avvenuta, ad esempio, a tutte quelle aziende che si sono trovate in grosse difficoltà nel momento in cui hanno voluto/dovuto adeguarsi a certe normative di qualità (certificazioni ecc.) indispensabili per poter restare su un mercato via via più esigente; dal loro punto di vista, ovviamente, tali normative sono state una grande seccatura, un problema tanto più grave e pesante quanto più... disinvolte erano le loro abitudini produttive e organizzative. O no?

 

...certo alcuni beni non necessari costerebbero di più...

 

Ad esempio petrolio, gas, materie prime... che, se non sbaglio, compriamo per la quasi totalità dall'estero.

QUANTO di più costerebbero? 10%? 30%?

I nostri risparmi verrebbero convertiti in lire. Con quanta svalutazione? 10%? 30%?

A quel punto cosa potremmo comprare con quei nostri risparmi ?

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marimasse, ho detto che sarebbe piu conveniente fallire, non che sarebbe piu corretto, ho detto che con la stampa dei soldi pubblica pagando solo il debito interno si risanerebbe tutto in 12 anni, pagando anche il debito illeggittimo 24 anni, ma comunque la soluzione è sempre la stampa dei soldi pubblica, cerco di spiegarmi meglio

 

se lo stato per curare i cittadini paga le ditte private spende X euro, se lo stato organizza una ditta statale per curare i cittadini spende meno.

 

nel caso delle banche questa differenza di prezzo tra una banca privata e una pubblica è il costo del denaro cioè il 5% all'anno del valore del debito, cioè il 5% di 2000 miliardi di euro, cioè 100 miliardi di euro, cioè quasi l'intera tassazione sul reddito degli italiani lavoratori, se la stampa dei soldi venisse da una stampa pubblica per i primi 12 o 24 anni lasciando le cose cosi' si ripagherebbe l'intero debito, poi estinto il debito potrebbero essere tolte tutte le tasse sul reddito e lasciare solo le tasse sui consumi, e automaticamente il "nero" non esisterebbe piu. ho spiegato meglio?

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...manfredi...

 

Non amo gli estremismi (forse affascinanti ma sempre inconcludenti e dannosi) e non vedo perché l'unica alternativa al consumismo sfrenato e fine a se stesso, fondato sulla costante crescita di sprechi e inquinamenti e indebitamenti, dovrebbe essere l'abolizione totale del consumismo. Questa visione, drastica e astratta, è sempre stata usata, a mo' di spauracchio, da chi ha ostacolato qualsivoglia tentativo di regolamentazione.

 

Ancora oggi qualcuno va in giro dicendo, ad esempio, che l'edilizia è ferma e che bisogna farla ripartire al più presto, magari con opportune deroghe ai quei... fastidiosi piani regolatori che i nemici del benessere si ostinano a tirare in ballo; si sentono tuttora affermazioni del tipo: "questo, con la gente che perde il posto di lavoro, non è certo il momento di pensare all'ambiente!" (e quale sarebbe il momento giusto?).

Identico discorso salta fuori quando si parla di mettere qualsivoglia paletto alla pubblicità, agli sprechi di energia, alla quantità di veicoli circolanti o del carburante che essi consumano ecc. ecc. Immancabilmente si evocano le carrozze coi cavalli, il ritorno al medioevo e altre analoghe baggianate.

Per non parlare dell'ossessivo tormentone dei "posti di lavoro", tanto affascinante quanto ingannevole; come mai, allora, ci si ostina a voler ostacolare la criminalità organizzata, lo spaccio della droga, lo sfruttamento della prostituzione ecc., ovvero attività che senza alcun dubbio forniscono lavoro e reddito a innumerevoli persone e famiglie?

 

Invece, come la logica insegna, le cose NON stanno così. Lo scenario del "mangiare di tutto, continuamente e sempre di più OPPURE mangiare pane e acqua una volta al giorno" è fasullo, disonesto, truffaldino. Non è affatto vero che l'unica alternativa al cambio dell'automobile ogni 2 o 3 (con passaggio ad altra vettura più grande e potente e appariscente) sia andare a piedi.

Non è affatto vero che l'unica alternativa al cambio semestrale o annuale del cellulare sia non avere un telefono e comunicare con i segnali di fumo. Se tutti cambiassimo l'auto quando è effettivamente finita le industrie automobilistiche non sparirebbero affatto; avrebbero una produzione meno pimpante ma anche mooolto più stabile e regolare, così come tutti i relativi posti di lavoro. Esattamente come accade con l'alimentazione: se mangi continuamente e sempre più ti ammali e muori prima del tempo, se mangi troppo poco succede altrettanto; se mangi in maniera equilibrata e regolare, tanto quanto serve al tuo organismo, crei i presupposti per un ottimo e durevole stato di salute.

 

Lo sappiamo benissimo tutti, credo, però per qualche misteriosa ragione facciamo finta di non saperlo, di non capirlo, in una sorta di ipnosi collettiva dalla quale, indipendentemente dal titolo di studio, rifiutiamo ostinatamente di svegliarci, magari anche votando, tra qualche settimana, per quei candidati che ci promettono di far durare l'incantesimo per un altro po'; con buona pace di chi dovrà godersi il risveglio quando, (poco) più avanti, si presenterà puntuale e non più evitabile.

Vedi, io parlo per me.

Io vengo da una famiglia un pò sfigata.

Mio padre è il secondo di 7fratelli, suo padre è morto da quando aveva 14anni, ed è da allora, dal 1967, che lavora...

Non è ancora in pensione.

Sposato con due figli, uno è all'università, l'altro sono io che lavoro dal 1999.

Mia madre è la seconda di 3 figli, nata in un paesino malcagato del cadore.

Occhialerie, che poi piano piano sono andate tutte in romania, poi in cina.

 

Abbiamo vissuto in una casa di cacca, poi sfrattati abbiamo creduto al sogno di una cooperativa in cui aveva allungato i tentacoli la curia, coop fallita, non avevamo possibilità finanziarie per comprarcela, e ora la casa è aquisita dall'istituto di edilizia abitativa, i miei pagano uno sproposito per abitare in quella che doveva essere casa loro.

Io ho avuto vestiti, giocattoli biciclette, motorini, auto e camper usati, strausati, e mi sono abituato a lavorarci per sistemarli.

Lavoro come operaio, non arrivo a 1000€ al mese e con quei soldi quando non sono in cassa ne avanzo, tanto che ne metto anche via un pò...

Ho un camper del 1983 e il potter è del 1998.

 

Non ho niente da perdere, o quantomeno, molto poco.

E soprattutto non ho nulla da guadagnare in un sistema come questo, anzi.

 

Per me i soldi contano poco, mi servono per mangiare, ma posso trovare anche vie traverse per guadagnarmeli, tralaltro posso anche appropriarmi di qualcosa altrui se mi serve per mangiare, senza problemi.

 

Parto dal presupposto che in un mondo dove i soldi sono finiti, nel senso che sono un tot e non se ne possono stampare, come è ora la zona euro, se io non ne ho e qualcuno ne ha, vuol dire che me li ha sottratti, a me come ad altri milioni come me, che non siamo fancazzisti, ma lavoriamo sodo.

 

Quindi io ME NE FOTTO dei debiti, me ne fotto dell'euro e delle conseguenze dell'uscita, voglio vivere in un paese con sovranità monetaria, senza monti, senza draghi e senza i maiali dell'FMI.

 

Io vivo sulla terra, mi nutro di sostanze, non di soldi fittizi.

E non me ne frega una ceppa di niente se uscire dall'euro dicono che mi riduca il potere d'acquisto (è una balla, dato che con la sovranità monetaria i può fare qualcosa di concreto per ELIMINARE la crisi), tanto già ora è qualcosa di poco importante nella mia vita.

 

Io devo vivere, mi basta quello.

 

E chi senza spendere non vive, è bene che crepi.

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...Questa è la barzelletta per i fessi...

 

Il che mi qualifica, allora, come un fesso, perché io proprio non riesco a vedere il nostro debito pubblico, che deriva da decenni in cui ci si è comportati (non solo i politici ma anche gli elettori, quando hanno votato per chi prometteva ciò che faceva loro comodo...) dando per scontato che "lo stato" disponesse sempre e comunque di denaro in quantità, come una cosa creata da terzi, stranieri e cattivi, mentre noi, immacolate vittime ignare, subivamo.

 

Se in una famiglia i genitori, pur di non avere contrasti con i figli adolescenti (e quindi presumibilmente raziocinanti) che avanzano continue richieste di questo e di quello, si riempiono di debiti per "comprare" scooter, vestiti, cellulari, computer, videogiochi, vacanze, moto, automobili ecc. ecc. e a un certo punto la famiglia si trova in grosse difficoltà economiche, i figli, che hanno visto benissimo i genitori indebitarsi sempre più, NON sono vittime immacolate e inconsapevoli della situazione. Se fanno una riunione con i creditori e dicono "siccome noi nulla abbiamo a che fare con questi debiti, abbiamo deciso che non vi paghiamo", otterranno dai creditori una reazione (sacrosanta) tutt'altro che bonaria.

 

Per quanto riguarda la barzelletta della crescita infinita, ricordo che ne sentivo parlare (e già mi sembrava un'assurdità) negli anni 70, mooolto tempo prima dell'euro...

 

L'unione monetaria ha reso impraticabili certi trucchetti (svalutazione pilotata, stampa di moneta "in più"...) con cui i vari stati erano soliti mascherare, SENZA affrontarle né risolverle, talune loro magagne interne. Una cosa simile è avvenuta, ad esempio, a tutte quelle aziende che si sono trovate in grosse difficoltà nel momento in cui hanno voluto/dovuto adeguarsi a certe normative di qualità (certificazioni ecc.) indispensabili per poter restare su un mercato via via più esigente; dal loro punto di vista, ovviamente, tali normative sono state una grande seccatura, un problema tanto più grave e pesante quanto più... disinvolte erano le loro abitudini produttive e organizzative. O no?

 

...certo alcuni beni non necessari costerebbero di più...

 

Ad esempio petrolio, gas, materie prime... che, se non sbaglio, compriamo per la quasi totalità dall'estero.

QUANTO di più costerebbero? 10%? 30%?

I nostri risparmi verrebbero convertiti in lire. Con quanta svalutazione? 10%? 30%?

A quel punto cosa potremmo comprare con quei nostri risparmi ?

 

I consumi di materie prime sono inutili.

Consumiamo per buttare.

Ora abbiamo discariche piene di materie prime...

 

Uno STATO con le palle riuscirebe senza grossi problemi a sostentarsi con un economia a dir poco stagnante e a livelli di metà anni 50.

Certo, ora è una rogna, ci sono 60'000'000di abituati male che non vogliono neanche pensarci, e in politica ci sono bugiardi che raccontano prosperità.

 

Bisogna partire dalla domanda:Cosa serve all'uomo per vivere?

Un tetto, calore, acqua e luce.

abbiamo i sistemi per fare case ospitali, calde e che consumano niente, e l'elettricità per i bisogni di base si fa senza problemi...Posto che i bisogni di base sono luce e poco altro, non phon o boiate simili...basta tagliarsi i capelli e smetterla di consumare corrente per cose stupide.

Abbiamo internet, ci sono decine di migliaia di persone che potrebbero lavorare da casa...ecco che la benzina può costare anche 10€ al litro se hai paura che ce la facciano pagare cara, calano i consumi, i costi scendono, a livello statale è possibile avere i trasporti di merci, quelli necessari, anche sovvenzionati.

 

Il settore produttivo può volare basso e fare prodotti utili con le materie prime presenti, che vanno riciclate e recuperate da dove sono state buttate negli anni precedenti.

Non serve lavorare 8 ore, basta lavorare poche ore, tutti, per avere il necessario.

 

Il fatto è che uno scenario simile si avvererà SE NON USCIAMO dall'euro per tempo, non nel caso contrario.

Stiamo perdendo la produzione, sta scomparendo l'economia reale perchè qualcuno ha decisao che dobbiamo pagareu n debito che non esiste.

 

Non conta l'esempio che hai fatto dei genitori con i figli, a chi è dovuto il debito, chi è il creditore?

 

Sono le BANCHE.

 

Banche che possono fallire DOMANI, non contano nulla, possono essere rimpiazzate.

 

Loro stampano debito, non soldi, sono usuraie, e dietro l'usuraio non c'è nessuno, solo un mucchio di soldi.

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ora non banlizziamo la cosa...non è detto che se qualcuno ha più di me o di te è perchè me lo ha sottratto...ladri ce ne sono tanti (in italia soprattutto) ma c'è anche gente che quello che ha se lo è guadagnata con lo studio, col duro lavoro, a volte con la fortuna o semplicemente è più scaltra (in senso buono) e dotata degli altri.

quindi non è che se io non ho qualcosa x forza devo sottrarlo a un altro che magari ha faticato x averlo altrimenti si va nella giungla e nell'inciviltà.

basterebbe una mentalità diversa (lo so è un'utopia in italia) che porterebbe ad uno stato che funzionasse meglio (ancora più utopico)...in altri paesi ci sono riusciti, qui non penso ci si arriverà mai...onestamente penso che nessuno sappia cosa fare x sistemare le cose adesso

 

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...riportare la sovranità monetaria all'interno dello stato, cosa che sta scritta nella costituzione e che sarebbe la vera soluzione ai problemi italiani...

 

Senza polemica chiedo: come si traduce, in termini pratici, l'idea di "riportare la sovranità monetaria all'interno dello stato"?

In altre parole: COSA si dovrebbe fare in concreto?

 

In che modo appianare il colossale debito? Facendolo pagare a chi, come e quando?

 

Il debito non esiste, è una fila di interessi che aumentano ogni giorno.

 

Signori,

ogni santo mese l'Italia emette miliardi di euro di obbligazioni sotto forma di titoli di stato che si chiamano BOT, BTP, CTT, CTZ.

 

Questi titoli vengono comprati da qualcuno (banche, privati, governi) a fronte di un riconoscimento di un interesse e della restituzione del capitale a scadenza. Senza queste emissioni (che poi sono prestiti alo stato), l'italia chiude in un paio di mesi.

Se non paghi gli interessi e non restituisci i soldi a chi te li ha prestati, questi non ti compreranno più nulla.

Quindi niente nuovi quattrini. Quindi niente soldi per il popolo.

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Di certo Monti non ha fatto l'interesse degli italiani ma quelli della banche , Monte Dei Paschi in primis , che si è beccato l'equivalente dell'Imu sulla prima casa per "salvarsi", si ma i 3 miliardi della banca rossa dove sono finiti ?

Volete capire come siamo messi ?

 

Monti prima e chi verrà dopo le elezioni ci prenderanno comunque per usuramento, per consunzione.

Parlate di patrimoniale ma difatto IMU ed IRES cosa sono ?

Continueranno ad aumentare i costi per servizi sempre più scadenti e ridotti.

 

Leggetevi cosa scriveva Ezra Pound, il più grande poeta del XX° secolo (famosa l'intervista fatta da Pasolini), quando parlava di USURA e di speculazione finanziaria. Certo essendo stato un sostenitore del regime fascista le sue teorie economiche sono poco "politcally correct" ma stupisce che dopo oltre 60 anni siano di una vivida attualità, direi profetica.

 

Non ho mai votato PDL ma mi sà che è giunta l'ora , se no, siamo rovinati per davvero, e non fate l'errore di non andare a votare perchè vi fanno tutti schifo , a Milano è cosi che a vinto Pisapia che poi ha deciso di creare il campo di rieducazione dei cittadini chimata Area C insieme alle domeniche a piedi ,( pure se si ha un GPL) che bello...

 

NB , l'edilizia si riprenderà quando le banche torneranno a dare il credito a chi deve comprare la casa invece che a giocare a fare gioghini finanziari.

 

Non credete a quello che dicono giornali e TV , osceni sostenitori, di Monti e Bersani , ragionate con la vostra testa.

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...ci sono 60'000'000 di abituati male che non vogliono neanche pensarci..., e in politica ci sono bugiardi che raccontano prosperità...

 

Ecco, appunto. Questa frase riassume egregiamente quanto io ho scritto nei miei messaggi precedenti.

Peraltro, quelli che in politica (pur con tutti i loro difetti) NON raccontano prosperità e sottolineano invece la necessità di perdere le cattive abitudini collettive vengono in linea di massima disprezzati e accusati di favorire oscuri complotti inseguendo vari interessi personali.

Chi invece parla di prosperità (senza interessi personali?), di crisi "finta" e quindi facilmente superabile, di eliminazione di tasse e di allegra "ripartenza" di produzioni edificazioni promozioni incentivazioni a tempo indeterminato (= vecchie abitudini di cui sopra) riceve molti più consensi. Magari non da parte di tutti i 60 milioni ma senza dubbio dalla netta maggioranza.

 

Proprio questo è il punto che personalmente mi preoccupa maggiormente, anche perché un minimo di conoscenza della storia degli ultimi 100 anni insegna chiaramente che le dittature più divertenti e "convenienti" (per la gente comune) che hanno allietato l'esistenza dei nostri predecessori sono nate proprio in questa maniera.

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...non è detto che se qualcuno ha più di me ... è perché me lo ha sottratto...

 

Già.

Applicando questo "principio" con diligenza si potrebbe arrivare facilmente ad accoltellarsi a vicenda anche tra coniugi e fratelli.

 

...c'è anche gente che quello che ha se lo è guadagnata con lo studio, col duro lavoro, a volte con la fortuna o semplicemente è più scaltra (in senso buono) e dotata...

 

In effetti è curioso e significativo osservare che mentre tutti accettiamo come "naturale" il fatto che altri, rispetto a noi, possano essere più alti o più robusti o più magri o possano avere una vista migliore o una voce più suadente o possano perdere meno capelli ecc. ecc., la maggior parte delle persone considera inaccettabile e addirittura discriminatoria e violenta l'idea che altri possano essere più intelligenti...

 

Comunque nella tua analisi non hai menzionato un caso assai diffuso a tutti i livelli: quello di chi oggi ha di più NON perché in passato ha guadagnato di più MA perché, a parità di guadagni e opportunità, ha fatto scelte di vita diverse e ha speso di meno (vivendo quindi in maniera meno consumistica), non ha voluto fare debiti se non per ragioni di concreta necessità e così via. Ho personalmente conosciuto, ad esempio, ragazzi che pochi mesi dopo aver ottenuto un posto di lavoro come operai sono andati a "comprarsi" una macchina nuova, di fatto spendendo i successivi 20 o 30 stipendi prima ancora di averli percepiti (e, ovviamente, SENZA alcuna certezza di percepirli). Altri ragazzi invece, nella stessa identica situazione, facevano scelte assai diverse i cui risultati, giustamente, a distanza di anni si vedono eccome.

Considerare questi ultimi "fortunati" o addirittura "ladri" è un atteggiamento assai iniquo e ipocrita, purtroppo tutt'altro che raro.

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...cerco di spiegarmi meglio...

 

Apprezzo i tuoi tentativi (lo dico senza alcuna ironia), ma continuo a capire poco dal punto di vista che più mi interessa (e interessa, credo, molti altri), ossia quello pratico.

Credo otterresti risultati assai più concreti, in termini di spiegazione, se provassi a rispondere a quelle poche domande "terra terra" che ho già proposto in precedenza.

 

Supponendo che la famosa sovranità monetaria torni dentro casa,

  • I nostri risparmi verrebbero convertiti in lire. Con quanta svalutazione? 10%? 30%?
  • A quel punto QUANTO di più costerebbero i beni di consumo (e l'energia e le materie che arrivano dall'estero)? 10%? 30%?
  • Di quanto calerebbe, di conseguenza, il valore concreto dei nostri risparmi?
  • Quale scenario si verrebbe a creare, nel breve termine, dal punto di vista dell'occupazione?
  • Quale sarebbe la convenienza concreta di un tale scenario rispetto all'aumento delle tasse ventilato oggi dai "cattivi"?

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@ lucamacs: dici che è ora di votare pdl? puo' essere ma chi è stato al governo dal 94 fino all'anno scorso? chi ci ha portato in questa situazione economica ma ancora peggio culturale?gli ultimi 6 mesi di monti? puo' darsi rispetto il tuo punto di vista ma non sono d'accordo ;) l'unica cosa su cui sono d'accordo è che il non votare è deleterio....trovare uno pero' che si meriti un voto non è facile :ph34r:

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