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Prova Nuova Panda


Chrom

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Ieri, mi sono dedicato esclusivamente alla prova delle ultime vetture presentate del gruppo italiano. La nuova Panda, la Thema e la Grand Voyager.

 

Qui, vi riporto il mio personale parere su questa nuova Panda, sia in versione TwinAir che MultiJet2.

 

Sarò sintetico: anche questa nuova versione della Panda non smentisce se stessa riguardo a quanto di positivo ha sempre garantito, ma migliora marcatamente i punti deboli del passato. A cominciare dalla meccanica.

 

Se il TwinAir da 85cv è da considerare davvero notevole almeno dai 1500 giri in su, per non dire meglio dai 2000 giri, e quando non è in tiro impegnativo, giacché in questa condizione tira in modo insospettabilmente vivace ma diventa davvero rumoroso, anche se non bisogna dimenticare che si sta parlando pur sempre di un bicilindrico, l'1.3 MultiJet2 di 75cv qui si rivela davvero spettacolare. Silenziosissimo a caldo perfino quando è al minimo, il suo rumore è praticamente inesistente in marcia e tanto meno lo si sente quanto più si va veloci.

Dove il TwinAir necessita di essere alzato un pò di giri per spostarsi da fermo ad esempio in salita, il MultiJet2 va via non un filo di gas. E dove sempre il TwinAir necessita di quasi tutto suo bell'allungo per prendere bene velocità, il MultiJet2 va via allegramente senza nessuno sforzo e prendendo rapidamente velocità anche eccessive, tenuto conto della categoria di questa piccola citycar.

 

Insomma, pur serviti entrambi dal solo cambio a 5 marce, sempre ottimo in manovrabilità e ancora più fluido negli innesti, i motori di questa nuova Panda si comportano davvero egregiamente, con una innegabile e doverosa nota d'eccellenza per il MultiJet2. Riguardo a quest'ultimo, posso affermare senza timore di esagerare troppo che la nuova Panda con l'1.3 MultiJet2 di 75cv va praticamente come la Punto con l'1.3 MultiJet2 di 95cv, consumando di meno... molto di meno. Entrambe le motorizzazioni, infatti, non appena si arriva a velocità costante e da codice, su questa nuova Panda si attestano velocemente anche oltre i 30 Km/l da CdB.

 

Ottimi i materiali, che mi sono sembrati ulteriormente migliorati rispetto alla vecchia versione, cosi come gli assemblaggi. Carini gli interni e davvero ottima la loro ergonomia e pratica l'utilizzazione, conservando anche il classico grande vano aperto a destra del cruscotto. Anche gli spazi interni sono ulteriormente migliorati, soprattutto quelli anteriori e quelli del baule.

Il comportamento su strada è sostanzialmente impeccabile, quasi da vettura di segmento superiore, e la guida in città è di una facilità disarmante, soprattutto per me che non sono più molto abituato a queste piccole citycar. L'abbinamento dei colori non mi piace, oltre ad essere un pò troppi e non sempre felicemente abbinati quelli degli interni, per i miei gusti. Accettabile lo spazio di seduta posteriore ma troppo piccole risultano le portiere, che non agevolano per nulla l'ingresso.

In conclusione, come sempre Fiat a mio parere ha prodotto la sua ennesima citycar da premio internazionale.

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OT provocatorio...

 

Si sente l'odore della Pljeskavica o i serbi che le fabbricano devono alimentarsi con piatti tipici Torinesi per non insospettire gli acquirenti italiani ed europei amanti del made in Italy?

 

W la globalizzazione!!!

 

Io cmq adesso non la comprerei assolutamente, stabilimento nuovo, operai nuovi (mai fatto auto prima da quel che ho capito) e modello nuovo....

 

Meglio aspettare che la "macchina industriale" si asseti un pochino....

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scusa ma non stiamo parlando di panda fatta a pomigliano in italia? è la 500L che sarà prodotto in serbia (e poteva essere prodotto a mirafiori se i sindacati fossero stati un pelo furbi.... hanno accettatto le stesse condizioni iniziali con un anno di ritardo...)

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Meglio aspettare che la "macchina industriale" si asseti un pochino....

 

Questo si, è sempre valido. In oltre sentivo (o meglio, origliavo) in Centro Ricerche Fiat che ha diversi problemi di accoppiamenti pannelleria dovuti a eccesso di test "virtuali", piuttosto che su prototipi tangibili, dunque attenderei che risolvano la questione

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OT provocatorio...

 

Si sente l'odore della Pljeskavica o i serbi che le fabbricano devono alimentarsi con piatti tipici Torinesi per non insospettire gli acquirenti italiani ed europei amanti del made in Italy?....

 

Ho l'impressione che hai preso un abbaglio! ;)

 

La Panda è prodotta a Pomigliano, vicino Napoli, quindi costruita in Italia dopo un investimento di circa un milione di euro...in serbia sarà prodotta la 500L.

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La panda è sempre la panda...il modello precedente è durato ben 8 anni ed è stato ed è ancora un modello di successo...

 

Spero che tutto ritorni nella normalità, ovvero che Fiat abbia più possibilità di governare i suoi impianti come un tempo e che gli operai non si facciano abbindolare da certi sindacati ideologici.

 

Ormai si vede che è più una guerra con obbiettivo ideologico e non per curare e / o migliorare la vita nelle fabbriche.

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...

La Panda è prodotta a Pomigliano, vicino Napoli, quindi costruita in Italia dopo un investimento di circa un milione di euro...in serbia sarà prodotta la 500L.

 

Sono certo che volevi scivere un miliardo e non un milione... ;)

Altrimenti sarebbe stato un investimento davvero a buon mercato. Un miracolo, anzi! :D

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Spero che ..... gli operai non si facciano abbindolare da certi sindacati ideologici.

Ormai si vede che è più una guerra con obbiettivo ideologico e non per curare e / o migliorare la vita nelle fabbriche.

:mellow: ..prova a cercare di parlare con (o di trovare qualcosa di scritto in merito da) qualcuno che ci lavora in uno dei siti "ristrutturati" della fiat-onne <_< ..sono certo che se sei un onest'uomo (e la tua coscienza non è dormiente come in altri arcinoti casi "umani" :P) ti potrai ravvedere dall'errore di giudizio che il condizionamento mediatico ti ha inconsapevolmente portato a fare... ;)

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POMIGLIANO: QUANDO LA SINISTRA SBAGLIA IL BERSAGLIO

 

RIFLESSIONI A MARGINE DELLA VISITA NELLO STABILIMENTO FIAT E A UN EPISODIO DI CONTESTAZIONE NELL’UNIVERSITÀ DI NAPOLI AL GRIDO “CONTRO MARCHIONNE, CONTRO IL PRECARIATO”: CHI DEMONIZZA UN INSEDIAMENTO INDUSTRIALE ECCELLENTE COME QUESTO SI ASSUME UNA RESPONSABILITÀ GRAVISSIMA VERSO IL PAESE.

 

Lettera sul lavoro pubblicata sul Corriere della Sera del 24 gennaio 2012

 

Caro Direttore, venerdì mattina ho visitato in ogni reparto il nuovo stabilimento della Fiat di Pomigliano. Il pomeriggio dello stesso giorno, all’UniversitÀ di Napoli, ho assistito all’intervento urlato di un gruppo di contestatori; uno dei loro slogan era “contro Marchionne e contro il precariato”. Ho provato una stretta al cuore per l’inganno di cui quei ragazzi sono vittime. E per la responsabilitÀ grave che tanta parte della sinistra italiana si assume demonizzando un insediamento industriale come questo.

Ho visto moltissime fabbriche metalmeccaniche; ma una come questa di Pomigliano non l’ho vista mai. Non mi riferisco all’esercito dei robot del reparto lastratura, che compiono interamente da soli il lavoro più pesante e pericoloso: il montaggio e la saldatura della scocca, la struttura della Panda. Mi ha impressionato molto di più il resto della fabbrica, dove a operare direttamente sono le persone. La prima cosa che mi ha colpito è stata l’assenza di rumore, l’ampiezza degli spazi, la distribuzione della luce, l’azzurro della rete dei vialetti, con strisce spartitraffico e passaggi pedonali, che attraversano le zone di lavoro; gli uffici con le pareti di cristallo collocati in mezzo al percorso del montaggio, quasi a sottolineare il superamento di ogni distinzione tra operai e impiegati. Poi il serpentone giallo: la nuova “catena” che catena non è più, collocata su di un largo nastro di parquet tirato a lucido, che si sposta lentamente, dove anche a me estraneo viene consentito di muovermi liberamente nei larghi spazi tra una postazione e l’altra. Tutto è strutturato in funzione della persona che lavora: è la scocca ad abbassarsi o rovesciarsi, non le braccia ad alzarsi. I lavoratori, per lo più giovani, ragazzi e ragazze, tutti con una tuta bianca pulitissima, suddivisi in gruppi di cinque o sei e tra loro intercambiabili. Scelgo a caso quelli o quelle con cui parlare a tu per tu. Tutti mi dicono che la nuova organizzazione è meno pesante della precedente. La paga-base mensile lorda di un quinto livello, qui, è sopra i 1700 euro, quasi 1550 per un terzo livello; poi ci sono il premio e gli scatti; quando entrerÀ in funzione il terzo turno, a questi si aggiungerÀ il compenso per l’ora e mezza media settimanale di straordinario e la maggiorazione per il lavoro notturno.

Uscito di lì, attraversando le vie sdrucite della periferia di Napoli, mi frulla per la testa la frase più benevola che ho sentito dalle mie parti politiche riguardo a questo stabilimento due anni fa, quando si discuteva del progetto “Fabbrica Italia”: “Sì, purché sia un’eccezione”. Ma perché questa diffidenza? Solo per le due deroghe marginali che il progetto comportava rispetto al contratto collettivo nazionale, delle quali la più rilevante riguardava appunto la possibilitÀ di un’ora e mezza di straordinario alla settimana? A me sembra che dovremmo, semmai, auspicare altri cento stabilimenti come questo per lo sviluppo del nostro Mezzogiorno, per rimettere in moto la crescita del nostro Paese. Altro che “un’eccezione”!

Oggi l’obiezione è che a Pomigliano si viola la democrazia sindacale, perché non viene riconosciuto il diritto della Fiom-Cgil a una rappresentanza in fabbrica. Questo è il risultato ‑ conforme, peraltro, alla legge vigente ‑ del rifiuto opposto dalla stessa Fiom alla firma di qualsiasi contratto collettivo applicato dalla Fiat. Cambiamo questa norma. Però l’attacco violentissimo contro il piano “Fabbrica Italia” è venuto molto prima che sorgesse il problema della rappresentanza sindacale. E la guerriglia giudiziaria contro il progetto, l’opposizione a che qualche cosa di simile a Pomigliano si faccia anche altrove, prescinde da questo particolare problema.

Si dice, ancora: “La Fiat non ha chiarito il suo piano industriale”. SarÀ; ma qui c’è un investimento colossale che sta dando lavoro per almeno quattro anni a migliaia di persone; e lavoro di alta produttivitÀ e qualitÀ, relativamente ben retribuito. Chiediamo pure chiarimenti ulteriori sul futuro, ma qui c’è giÀ qualcosa di chiarissimo per il presente, che stiamo disprezzando senza neppure degnarlo di uno sguardo (il sindaco di Napoli De Magistris ha rifiutato di visitare lo stabilimento!). Oltretutto, disprezzandolo, presentiamo a tutte le multinazionali che potrebbero essere interessate a investire da noi un’immagine repellente del nostro Paese.

Ai ragazzi del centro sociale “contro Marchionne e contro il precariato” ho chiesto: non vi accorgete che, tolto Marchionne, vi resta solo il lavoro nei sottoscala controllati dalla camorra? Chi incita al rifiuto di un investimento come quello della Fiat-Chrysler su Pomigliano, da dove pensa che possa venire lo sviluppo del Mezzogiorno e la crescita di questo Paese?

 

Pietro Ichino

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D'altronde in quelle zone dove c'è "bisogno" di manovalanza criminale e di gente da sfruttare con il lavoro nero una grossa fabbrica (Pur con tutti i suoi limiti e perchè) che dia lavoro "regolare" è come un pugno nello stomaco, dispiace che tanta gente non sappia fare altro che pensare con la testa di chi ha altri interessi.

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Spero che ..... gli operai non si facciano abbindolare da certi sindacati ideologici.

Ormai si vede che è più una guerra con obbiettivo ideologico e non per curare e / o migliorare la vita nelle fabbriche.

:mellow: ..prova a cercare di parlare con (o di trovare qualcosa di scritto in merito da) qualcuno che ci lavora in uno dei siti "ristrutturati" della fiat-onne <_< ..sono certo che se sei un onest'uomo (e la tua coscienza non è dormiente come in altri arcinoti casi "umani" :P) ti potrai ravvedere dall'errore di giudizio che il condizionamento mediatico ti ha inconsapevolmente portato a fare... ;)

 

Purtroppo è inutile convertirmi, ho già la mia idea ed è ben salda nonostante lavoro da poco tempo.

Troppi sindacalisti - politici parlano a nome dei lavoratori (intanto loro vivono con le tessere dei lavoratori iscritti ai sindacati) senza sapere dei fatti.

Pomigliano ha votato più del 60% dei lavoratori per il nuovo contratto di Fiat e questo è il cetriolone che si sono beccati i sindacalisti ideologici.

In tempi di crisi nessuno si salva (dagli operai che finiscono in cassa, agli imprenditori che si suicidano per le tasse e debiti), perchè ci si ostina a pretendere diritti quando non si è una posizione favorevole? Hai i diritti quando rendi (vedi in Germania) non quando sei un peso.

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Purtroppo è inutile convertirmi, ho già la mia idea ed è ben salda nonostante lavoro da poco tempo.

..vedremo se col tempo riuscirai a capire la portata devastante dell'approccio imposto dalla fiat-onne ai suoi lavoratori... -_-

 

.... perchè ci si ostina a pretendere diritti quando non si è una posizione favorevole? Hai i diritti quando rendi (vedi in Germania) non quando sei un peso.

:mellow: ..il fatto è che in crucconia non ci penserebbero neanche per un istante ad esautorare il sindacato più grande e rappresentativo dei metalmeccanici, perchè LORO capiscono benissimo che uno strappo del genere non produce alcun effetto positivo sulla qualità del lavoro e dei prodotti (..e loro ci tengono veramente ;)), in quanto un piccolo aumento di "produttività" è quasi irrilevante dal punto di vista economico-reale :rolleyes: ma l'aver formalmente "vinto" contro la FIOM ha invece un grandissimo impatto "finanziario" <_< che è poi l'unico aspetto di cui freghi qualcosa ai sempre più "minchionnari" mangers italici... :P

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ma se la scelta è lavorare alle condizioni di Marchionne o non lavorare qual'è la scelta? io preferirei lavorare e voi? tutti trattiamo la fiat come se fosse una cosa pubblica... la fiat è privata (anche se nel passato ha avuto, ma anche dato grossi vantaggi, dallo stato) e quindi l'unico obiettivo che giustamente persegue è la massimizzazione del profitto. francamente mi sorprende che un pragmatico come Marchionne perda ancora tempo con l'italia... forse qui c'è la mano degli agnelli....

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