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"PELLETTARE" UN' AUTO !


ALFONE

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Capisco e condivido pienamente lo sdegno di fronte alle tante aberranti "abitudini", che peraltro sono nate nel corso di molti anni e sotto gli occhi di tutti noi e anche con la nostra più o meno cospicua e ipocrita collaborazione (o "non ostacolo"), ma non vedo proprio come l'astenersi dal voto potrebbe magicamente contrastarle ed eliminarle.

 

Se non andando a votare si "eleggesse" automaticamente qualcuno che di fatto rappresentasse quello sdegno, qualcuno che concretamente dal giorno dopo agisse in maniera radicalmente diversa, conferendo il potere a questo qualcuno anziché a terzi, allora lo farei senz'altro.

Purtroppo, piaccia o meno, le cose non stanno affatto così e la "soluzione" non è affatto così semplice: quel metodo può funzionare egregiamente in altri campi, ma non in quello. Se io non compro la benzina o ne compro molta meno e la compro esclusivamente dove costa meno cara (oppure mi rifiuto di comprare i pomodori o le fragole quando i prezzi sono palesemente gonfiati e così via) allora in effetti arreco un certo danno al "nemico" e posso concretamente sperare, se molti altri fanno altrettanto, che le cose cambino anche in tempi brevi.

 

Non andando a votare ci si toglie senz'altro una certa legittima soddisfazione psicologica, coltivando l'illusione di aver somministrato chissà quale supposta a chissà chi, ma in realtà non si fa altro che lasciare decidere agli altri, perdendo tra l'altro il diritto di criticare, esattamente come succede in altri contesti, come ad esempio quello familiare o lavorativo o anche sportivo. Se uno dei nostri parenti (o amici o condomini o colleghi di lavoro o di squadra...) ci dicesse "fate voi, decidete voi, io non voglio averci a che fare, neanche verrò alla riunione" e poi, tempo dopo, si lamentasse continuamente per le decisioni che a quella riunione sono state prese, noi che cosa gli diremmo? Come lo definiremmo? Quale valore attribuiremmo alle sue lamentele?

 

C'è anche un'altra considerazione che si può fare. Non comprare per protesta questa o quella cosa (che magari ci piacerebbe avere o mangiare), oppure fare un pezzo di strada in più e magari anche la coda per comprare la benzina dove costa meno cara e via dicendo, comporta un certo quale "sacrificio", sforzo, disagio. Non andare a votare, invece, è una "non azione" che non comporta alcun tipo di disagio, anzi.

Sbaglierò, ma io sono convinto che il valore e la forza di una protesta siano proporzionali al suo costo in termini di impegno, sacrificio e anche (perché no?) denaro. Temo quindi che una protesta gratuita, che si attua senza alcuna "spesa" o fatica di sorta, abbia valore irrisorio e altrettanto irrisoria forza.

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Votate il partito che ha rinunciato ai finanziamenti elettorali... se non altro vedremo se gente nuova farà qualcosa di differente o no... gli altri li conosciamo già da tempo...

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