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Fiat cerca partner anche in Europa.


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BMW è un vecchio partner di FIAT, però non ce lo vedo moltissimo: è un concorrente con Mini, col suo 1,6 turbo e con il Valvetronic ma contemporaneamente non ci sono molti spazi di condivisione.

Beh, potrebbero condividere a settori.

Potrebbero fare modelli TP il gruppo Fiat e PSA avvalendosi di tecnologie Bmw, potrebbero fare tutti una seg. C Trazione anteriore con le tecnologie Fiat-PSA. Lo stesso con le più piccole seg.B.

Volendo non sarebbe impossibile.

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Volendo nulla sarebbe impossibile, "Max"... :D

 

Credo però che il gruppo Fiat e BMW siano ormai destinati a rimanere concorrenti addirittura per il resto della loro esistenza. Se in questi ultimi otto anni, come rivela lo stesso Marpionne, non sono riusciti a far condividere piattaforme TP con l'Alfa e successivamente TA con la Mini, e principalmente a causa della spocchia dimostrata dai tedeschi, allora è chiaro che a questo punto arrivati, avendo ora a disposizione anche la produzione del gruppo Chrysler e il suo mercato nordamericano, già per Fiat non sarà più possibile... se non altro perché non più conveniente.

 

Anzi, quello che Marpionne deve tentare, sta tentando e tenterà di fare è proprio isolarla quanto più possibile... anche dal gruppo PSA. La BMW, come qualsiasi altro costruttore, meno condivide è più rischia di andare in difficoltà. Vedi Opel, che se continua cosi secondo me sarà comunque destinata alla chiusura... o ad essere inevitabilmente fagocitata.

Non per niente alcuni tabloid tedeschi poco tempo fa vociferavano di possibili joint venture tra la stessa BMW e Mercedes, sollecitati addirittura dal governo tedesco. Che sembra la Mercedes abbia però declinato gentilmente.

 

Se Marpionne fissa in 6 milioni di pezzi l'anno il limite minimo per continuare a sopravvivere, oltrettutto mai contestato da nessuno nel mondo dell'automotive, si può star certi che questi pezzi all'anno necessari ad ammortizzare ricerca, progettazione e industrializzazione in tempi umani saranno almeno 5 milioni.

Fissato questo, per capire chi tra non molto andrà in serie difficoltà, basta sapere chi non arriva a quel limite minimo e il gioco è fatto.

 

In Europa, poi, la lista si fà presto a farla: tra i primi, e numeri alla mano, il gruppo PSA, la Opel e la stessa BMW. B)

Di questi, infatti, nessuno ha ristrutturato e nessuno ha chiuso stabilimenti, limitandosi solo, BMW a parte, ad incassare gli aiuti traversi e sotto mentite spoglie dei loro Stati... ma purtroppo per loro solo una tantum. :rolleyes:

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Volendo nulla sarebbe impossibile, "Max"... :D

:D ..soprattutto continuando a sognare ad occhi aperti, tutto è possibile :P anche che le AR nuove riescano davvero a star davanti alle BMW... :lol: :lol:

 

.... nessuno ha ristrutturato e nessuno ha chiuso stabilimenti, limitandosi solo, BMW a parte, ad incassare gli aiuti traversi e sotto mentite spoglie dei loro Stati... ma purtroppo per loro solo una tantum. :rolleyes:

:rolleyes: ..non come qui da noi, che è "una semper"... ^_^ ^_^

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Fiat: Perché a Marchionne conviene viaggiare in Europa con Peugeot

 

Le dichiarazioni di Sergio Marchionne al Detroit Motor Show lasciano intendere che Fiat potrebbe cercare nuovi partner in Europa o in Asia. "Ci deve essere un altro consolidamento dell'industria automobilistica a livello europeo e non solo. L'aggregazione è essenziale", ha detto.

A questo proposito bisogna ricordare che quando nel 2009 uscirono le prime dichiarazioni sulla necessità di aggregarsi per raggiungere 6 milioni di auto dopo pochi mesi venne annunciato il deal con Chrysler.

 

Ufficialmente nessuna trattativa sarebbe in corso, ma potrebbe tornare di attualità un accordo con Peugeot. La casa francese ha venduto circa 2,6 milioni di auto (di cui 2 milioni in Europa) e 0,5 milioni di furgoni nel 2011. Secondo fonti qualificate, citate dalla stampa, i francesi sono pronti a negoziare per un'alleanza.

 

Una partnership porterebbe a una razionalizzazione dei costi per gli investimenti e aumenterebbe notevolmente la quota di mercato in Europa. Inoltre darebbe accesso al mercato cinese in cui PSA è presente con una joint venture. Gli analisti di Equita ritengono che l'operazione possa aver senso, ma che non sia di facile realizzazione in quanto i benefici sarebbero soprattutto di sinergie di costo in Europa, dove PSA genera il 70% del fatturato e Fiat con Chrysler oltre il 30%.

"Vediamo ostacoli sia politici che sociali. Sempre possibili, invece, semplici alleanze su piattaforme", aggiungono gli analisti di Equita, visto che il costruttore francese soffre delle stesse problematiche della casa torinese essendo esposto alla fascia bassa del mercato auto europeo.

 

A detta degli analisti di Intermonte la ricerca di un nuovo partner potrebbe tornare di attualità dato il difficile momento di mercato e l'impossibilità di confermare i target: Marchionne, per la prima volta, ha infatti indicato che il target di vendite di 6 milioni di autoveicoli nel 2014 è sfidante, l'obiettivo potrebbe essere mancato di almeno 0,4/0,5 milioni. Ma questo non sorprende gli analisti in quanto ipotizzano volumi anche più bassi (la stima di Intermonte si ferma a 4,7 milioni, quella di Equita a 5 milioni).

 

"Una fusione o partnership forte con Peugeot potrebbe tuttavia avere riflessi negativi per Fiat in quanto potrebbe essere riconosciuto un premio a Peugeot", avvertono gli analisti della sim secondo cui, comunque, al momento ogni ipotesi sembra prematura. Anche per gli analisti di Banca Akros credono che PSA sia il partner più probabile per Fiat-Chrysler in ambito europeo.

 

Per loro però è il gruppo francese a essere in una posizione contrattuale relativamente debole: le sue vendite sono concentrate principalmente in Europa (55% circa), la società non ha una forte partnership internazionale e ha registrato un forte turnover manageriale negli ultimi anni. "Una partnership porterebbe a una forte sovrapposizione di prodotto tra Fiat e PSA e questo comporterebbe un ridimensionamento pesante dell'attività in Europa con PSA che ha buona presenza in Cina e Russia", si legge nella nota di Banca Akros.

 

Un altro possibile partner europeo potrebbe essere Opel, ma fa parte del gruppo General motors e gli analisti della banca credono che questo complichi lo scenario. Ma non è detto. Le elezioni presidenziali americane potrebbero essere uno stimolo per il consolidamento e Kepler ritiene che Fiat/Chrysler vi parteciperà con un'aggregazione con GM. Le attività europee di Fiat si fonderebbero con Opel, il gruppo aggregato consoliderebbe il suo posizionamento nel sempre più competitivo mercato brasiliano e Fiat avrebbe più ampio accesso alla Cina. Inoltre, questo stabilizzerebbe definitivamente l'industria auto Usa, in quanto si creerebbe il player leader di mercato basato negli Stati Uniti.

 

Un terzo partner possibile è la giapponese Suzuki. "Fiat-Chrysler e Suzuki si adatterebbero molto bene in termini di gamme di prodotti e presenza geografica", osservano ancora gli analisti di Banca Akros, "il problema è che Volkswagen detiene ancora il 20% della società. Un altro aspetto fondamentale da prendere in considerazione è che Suzuki è in ottima forma e la sua posizione contrattuale è forte".

 

Dalle dichiarazioni di Marchionne è anche emerso che di fatto il top manager propende per lo spostamento della sede legale in Usa, mandando peraltro messaggi rassicuranti sul mantenimento dei posti di lavoro in Italia.

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Volendo nulla sarebbe impossibile, "Max"... :D

:D ..soprattutto continuando a sognare ad occhi aperti, tutto è possibile :P anche che le AR nuove riescano davvero a star davanti alle BMW... :lol:

159 vs Serie3 dovrebbe aver insegnato qualcosa... :P

 

.... nessuno ha ristrutturato e nessuno ha chiuso stabilimenti, limitandosi solo, BMW a parte, ad incassare gli aiuti traversi e sotto mentite spoglie dei loro Stati... ma purtroppo per loro solo una tantum. :rolleyes:

:rolleyes: ..non come qui da noi, che è "una semper"... ^_^ ^_^

Aggiornati agli ultimi 10 anni. :D

Mentre VAG faceva magheggi criminali in borsa e BMW si fingeva ecologista col motore a idrogeno a pistoni FIAT comprava e salvava la Chrysler.

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Fiat: possibile apertura Citroen

 

L’America non più unica carta per la sopravvivenza del gruppo.

 

(30/01/2012)

È finito il tempo delle chiacchiere, bisogna passare ai fatti. La concorrenza di Volkswagen È sempre più temibile e, anche se i tedeschi sembrano irraggiungibili grazie alla ricchezza e alla qualità della loro gamma, tanto nelle piccole come nelle grandi auto, non bisogna per questo gettare la spugna e perdere ancora quote di mercato, È il pensiero dei concorrenti.

È un dato di fatto però che Volkswagen sia leader del mercato europeo e che, causa tracollo della Toyota per via di due tragici avvenimenti meteorologici che ne hanno rallentato la produzione, ha quasi sfiorato addirittura la leadership terrestre, che vede ora saldamente in testa il gruppo General Motors.

Così, mentre il gruppo Psa si lamenta perché produrre la Peugeot 208 in Francia costa 500 euro in più che in Slovacchia (il salario degli operai passa infatti da 33 a 10 euro), allo stesso tempo pensa a una partnership con Fiat, ventilata da tanto tempo ma che deve concretizzarsi a breve per avere i suoi effetti in tempi utili.

 

PSA TROPPO DIPENDENTE ALL'EUROPA. Mentre Fiat infatti ha allargato i propri orizzonti all’America grazie alla partnership con Chrysler, Psa rimane troppo dipendente all’andamento europeo, che non prevede incrementi particolarmente brillanti come accade nelle regioni con più alto tassi di sviluppo. Fiat infatti ha oggi un 45% del suo market share nel vecchio continente, mentre i francesi contano sull’Europa per il 54% del proprio fatturato: troppo, da un lato, per la stabilità dei conti. E indice di mancate opportunità nei mercati emergenti, come il Brasile, dove Fiat fa ormai man bassa da anni.

 

Il gruppo Psa, inoltre, prevede pesanti perdite e per entrambi, o quasi, c’È bisogno nel breve e medio termine di rinnovare le piattaforme per le vetture di segmento A, B e C. Introdurre nuove sinergie per la ricerca e sviluppo potrebbe avere quindi sia riflessi positivi per i consumatori che per le aziende: abbassando i costi, potrebbero continuare a conservare le produzioni nei propri territori nazionali, aiutando quindi anche il mantenimento dei posti di lavoro nel settore industriale.

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Fiat e Peugeot: matrimonio di convenienza?

 

Non si parla d'altro, ma sarebbe una fusione possibile e vantaggiosa? Le alternative.

 

(30/01/2012)

Il problema per Fiat e Peugeot è esattamente lo stesso. Entrambi i gruppi dipendono troppo dal recessivo mercato europeo e sono in difficoltà rispetto alle agguerrite tedesche sui mercati emergenti.

Questo dato generale le accomuna, insieme ad una forte presenza "familiare" nell'azionariato, che vale il 30% dei diritti di voto per Fiat e addirittura il 46% per i cugini Peugeot.

 

Sono entrambi costruttori generalisti, destinati fatalmente in Europa a confrontarsi con il mega gruppo Volkswagen, generalista di lusso, che vende quanto i due gruppi assieme e realizza anche in Europa incrementi a due cifre.

Il 2011 è finito con 3,8 milioni di veicoli per Fiat/Chrysler e 3,4 per Peugeot/Citroen. Fiat vale di più ma ha un indebitamento maggiore, sicché il peso finanziario dei due gruppi è complessivamente equivalente. Le similitudini finiscono qui e le differenze sono la chiave d'interesse di una possibile e auspicata fusione per costituire un gruppo forte quanto Volkswagen.

 

Tutti sappiamo che la "profezia" di Marchionne di tre anni fa è ormai una certezza. Per un costruttore generalista la soglia di profittabilità, in particolare per il costo di sviluppo e produzione dei segmenti A e B - nel caso Panda, 500, Punto, 107, 208, C1, C3, DS3 - deve superare i sei milioni di pezzi, quindi solo cinque o sei maxi gruppi resteranno ad operare.

Fiat/Chrysler deve per il momento il suo successo essenzialmente alla ripartenza strepitosa della ex moribonda Chrysler, al mercato americano, o meglio alla produzione americana e al Brasile, nel quale conserva il primato delle vendite.

 

I dolori vengono dall'Europa e dall'assenza dai ricchi mercati emergenti di Cina, India e Russia. Dal punto di vista delle scelte strategiche Fiat è indietro rispetto all'ibrido che sembra ormai la nuova frontiera dei mercati maturi.

Quindi Fiat è alla ricerca di un partner, necessariamente generalista, che sia presente nei mercati in sviluppo, che abbia tecnologie ibride avanzate e con il quale condividere oltre alle economie di scala nei segmenti A, B e C, - grandi numeri, basso margine - anche quelli nei segmenti medi e alti, D, E e F, che hanno margini alti ma soglie di costo altrettanto alte.

 

Peugeot risponde a queste esigenze? Certamente sembra un partner ideale per le dimensioni, per la complementarietà di offerta, per l'ibrido associato al diesel di cui è leader tecnologico. Peugeot inoltre è partita prima di Fiat sui mercati di Cina e India e già dispone di uno stabilimento per vetture e di uno per i commerciali, anche se è ben lontana dalla penetrazione di Volkswagen.

Stesso discorso per la Russia, con un vantaggio di due anni rispetto alla situazione di pre partenza attuale di Fiat. Per l'ibrido Peugeot vanta la tecnologia ibrida elettrico/diesel che farebbe comodo anche a Chrysler sul mercato americano, ormai molto attento alle vetture a basso impatto ambientale.

 

Peugeot ha lo stesso problema dimensionale di Fiat/Chrysler, è troppo piccola per avere una posizione di forza nel ristretto olimpo dei costruttori generalisti dei prossimi anni.

Fiat offre tecnologia nelle compatte, piattaforme e motorizzazioni benzina e diesel perfettamente integrabili, ha la presenza sul mercato americano dal quale Peugeot è assente, potrebbe fornire le basi per le ammiraglie oltre la 508/C5, è leader ed ha stabilimenti in Brasile, nuovo eldorado.

 

Ma... ma questo matrimonio presenta tante incognite. Peugeot ha sempre privilegiato la linea degli accordi mirati con altri costruttori su singoli prodotti, rispetto ad una fusione o integrazione completa e, anche se lo stile Fiat è ben diverso da quello arrogante e prevaricante dei tedeschi, trovare un equilibrio nella gestione dei poteri appare assai complesso, possibile ma complesso.

In secondo luogo l'altra spina nel fianco di Peugeot è il problema degli esuberi negli stabilimenti europei (6.000 in totale, di cui 5000 in Francia), che la fusione, con le auspicate sinergie, aggraverebbe. La resistenza in Francia è forte, anche perché due anni fa PSA ebbe finanziamenti pubblici in cambio dell'impegno a non delocalizzare e mantenere la produzione e la forza lavoro in patria.

 

In definitiva da Fiat/Chyrsler più Peugeot/Citroen nascerebbe un gruppo fortissimo, da 10 milioni di veicoli all'anno, al vertice della produzione mondiale con Volkswagen e Toyota, presente su tutti i mercati e con una gamma prodotti e brand molto articolata, ma con complessità di gestione e strategia.

Per entrambi i promessi sposi le alternative più probabili sembrano quelle di un matrimonio asiatico - Honda, Suzuki e Tata le candidate più gettonate - che assicurerebbe il presidio totale dei mercati e costi di produzione più bassi.

 

Resta sempre attuale, a completare il mosaico delle possibili mosse, l'eventuale seconda puntata dell'acquisizione di Opel. Nonostante la raffica di novità infatti Opel resta una pesante perdita per la convalescente General Motors, che non ha rinunciato all'idea di cederla, ma vuole farlo ad un prezzo congruo e possibilmente senza fare un favore ai competitors più forti.

Per questo qualcuno ha anche ipotizzato che nel piano di un'eventuale fusione Fiat/Peugeot possa rientrare anche l'acquisto di Opel. Il gruppo sarebbe in tal modo il più grande costruttore europeo e prevedibilmente primo produttore mondiale.

 

 

Insomma, sembra proprio che il gruppo Fiat stia facendo succedere il finimondo nel mondo dell'auto... B)

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Non credo che a FIAT convenga allearsi con BMW basta leggere la prova delle nuove serie 1 e serie 3 dove si dice che di fatto i 5 posti sono solo teorici (Per la serie 3) per la serie 1 neanche a parlarne : Ora questa storia della TP (Dato che BMW stessa dice che il 60% non sa neanche che sta guidando una TP) è una baggianata. Avete mai provato a partire sulla neve con una TP ?

Capisco quando si hanno oltre 200Cv ..... ma io fino alla serie media preferirei versioni TA o Quattro ruote motrici. Quello si, perchè girando per lavoro nei paesini in germania o Austria col ca***o che vedete TP sono tutte 4 ruote motrici; Altrimenti con 4-5 mesi all'anno di neve non ti muovi.

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Non credo che a FIAT convenga allearsi con BMW basta leggere la prova delle nuove serie 1 e serie 3 dove si dice che di fatto i 5 posti sono solo teorici (Per la serie 3) per la serie 1 neanche a parlarne : Ora questa storia della TP (Dato che BMW stessa dice che il 60% non sa neanche che sta guidando una TP) è una baggianata. Avete mai provato a partire sulla neve con una TP ?

Capisco quando si hanno oltre 200Cv ..... ma io fino alla serie media preferirei versioni TA o Quattro ruote motrici. Quello si, perchè girando per lavoro nei paesini in germania o Austria col ca***o che vedete TP sono tutte 4 ruote motrici; Altrimenti con 4-5 mesi all'anno di neve non ti muovi.

 

Concordo,

 

da quando guido ho sempre avuto TA e personalmente non sento il minimo desiderio di cambiare trazione. Poi, gusti son gusti, la TP è sicuramente più divertente da guidare, ma non credo possa vatare maggiore sicurezza di guida, soprattutto sulla neve o sul bagnato.

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.... ma io fino alla serie media preferirei versioni TA o Quattro ruote motrici. Quello si, perchè girando per lavoro nei paesini in germania o Austria col ca***o che vedete TP sono tutte 4 ruote motrici; Altrimenti con 4-5 mesi all'anno di neve non ti muovi.

^_^ ..eggggggià, ma chisssssà com'è che di AR con "famigerato" Q4 o di "spendide" fiat 16 al di là delle Alpi, non se ne vedon punto? :rolleyes: ..non che da questa parte ve ne siano a bizzeffe, ma almeno qualcuna sono riusciti a sbolognarla a qualche sporadico (et di molto avveduto) avventore... :D :lol:

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Cosa abbiano a che fare le vendite FIAT o Alfa con la mia considerazione sulla TA o quattro ruote motrici lo sai solo tu

:mellow: ..era solo così, "pour ainsi dire" :wacko: e magari far notare "en passant" alla sempre attenta community che nei mercati meno affetti dalle nostre distorsioni commerciali, la scelta raramente ricade sul "made in italy" (..si fa per dire, anche stavolta... ^_^) in specie se riferita alle trazioni integrali... ;)

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Per forza oltre alla Panda ed alla 16 ne vedi altre di 4x4 ? Alfa romeo poi aveva solo la 156. Quì si parlava dei vantaggi della TP che vantaggi non sono .... secondo me ! A quel punto tanto vale la trazione integrale, ma non fatta alla Jap o alla Crukken ma come ha fatto Ferrari sulla FF (Naturalmente è un loro brevetto).

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