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Relazione Giulietta 2.0 JTDm-2


Chrom

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Un mese passato con una Giulietta penso sia abbastanza per fare un primo sommario sunto delle sue qualità, cosi come delle sue magagne.

Vediamo, intanto, di che si tratta:

Alfa Romeo Giulietta
Motorizzazione: 2.0 JTDm-2; 170cv a 4000 giri; 350Nm a 1750 giri in D;
Dati aggiuntivi: Velocità massima dichiarata 218 Km/h; Consumo medio dichiarato 4,7l/100Km.
Sicurezza da 5 stelle Euro NCAP, con il punteggio massimo complessivo mai conseguito prima nel segmento.
Allestimento: Distinctive.
Colore nero; Cromline esterno, calotte specchietti retrovisori compresi; Interni in tessuto competizione nero; Modanature interne in alluminio chiaro.

14sk22d.jpg

Accessori:
Autoradio CD MP3, doppio tuner e doppia antenna;
Impianto HIFI Bose (Amplificatore a 10 vie da 450w ed equalizzatore ambientale dinamico);
Comandi radio e telefono al volante;
Blue&Me (Vivavoce Bluetooth con riconoscimento vocale e MP3 con presa USB);
-
Sedile passeggero regolabile in altezza;
Specchi retrovisori esterni abbattibili elettricamente;
Antifurto volumetrico con allarme e super bloccaggio;
Sensori parcheggio posteriori;
Cristalli oscurati;
-
Batticalcagno in alluminio;
Pedaliera sportiva in alluminio;
Minigonne;
Assetto sportivo;
Cerchi in lega 18" a turbina con pneumatici Bridgestone Potenza 225/40

- Costo listino € 31.690,00

Linea accessori:
Calotte specchietti retrovisori cromate;
Tappi olio motore e benzina in alluminio con logo Alfa Romeo;
Coprivalvole ruote con logo Alfa Romeo;
Deflettori finestrini anteriori;
Sovratappeti con cucitura e nome modello in rosso;
Bulloni antifurto per cerchi in lega.

- Costo listino € 390,00

- Totale listino € 32.080,00

- IPT € 174,00
- Atto € 73,00
- Immatricolazione e Messa su strada € 691,00

- Totale gen. listino € 33.018,00

Permuta:
Fiat Croma Multijet - 150cv - Emotion - 11/2006 - 97.000 Km
- € 10.000,00 -
- Sconto € 1.000,00 -

- Totale rimanente € 22.000,00

Tempi di consegna: 58 giorni.

Bene! Stabilito di cosa stiamo trattando, possiamo cominciare con un’analisi statica di questa nuovissima Alfa Romeo. Fermo restando che prima di acquistarla ho voluto provare anche la versione MultiAir. Cosi come la Golf VI GTD e l’Audi A3 Sportback in allestimento Ambition, entrambe di pari cilindrata e potenza.
I chilometri al momento in cui scrivo sono circa 2.500.


Design:
No comment. A me ha fatto innamorare fin da subito.

Strumentazione:
La strumentazione è certamente quella di un’Alfa, senza dubbio, oltre che di una chiarezza e trasparenza notevoli. Aumenta l'intensità di illuminazione con l’inserimento della posizione Dynamic del DNA.
Il funzionamento dei sensori di parcheggio viene riportato graficamente sul CdB all’inserimento della retromarcia, una chicca che non mi aspettavo senza il navi. Questo CdB è un pò lento nelle reazioni, però, cosa che mi è sembrata abbastanza strana.
La sezione multimediale si può controllare completamente dai tasti sul volante e con la voce; per ciò che riguarda i pulsanti posti sulla radio, infatti, basta utilizzare solo quello per accenderla o spegnerla. Il suo funzionamento è a dir poco perfetto, sia in manuale che in voce, e spero solo lo mantenga nel tempo.
Notevole l'impianto Bose; nessuno si aspetti il massimo, però.
I comandi del condizionatore bizona sono veramente perfetti, oltre che intuitivi e facili da azionare. Fortunatamente hanno pensato di dotare anche questo di un tasto di spegnimento dedicato. Meno male!...
Il manettino del DNA è certamente al posto giusto, lì dove non infastidisce o distrae: non lo si utilizza molto spesso.
Il VDC, pur allentando molto la sua supervisione con il DNA in posizione Dynamic, non si può disattivare del tutto. Scelta che credo sia stata tutto sommato giusta.
Altra chicca è stato il controllo delle cinture di sicurezza posto in alto al centro sopra lo specchietto retrovisore, che supervisiona tutte e cinque le cinture rappresentandole anche con icone luminose: una novità mai vista su nessun’altra vettura di questo segmento.
La sua chiave non mi piace, per niente.

Ergonomia:
La plancia della Giulietta è veramente un esempio di minimalismo spinto.
Sobria ed elegante, in essa tutto è stato ridotto al minimo e semplificato nelle funzionalità, forse un po’ troppo, come di rado ho avuto modo di osservare in altre vetture. In posizione alta rispetto al guidatore, rimane comunque piacevole la vista d’insieme, che secondo me non stanca.
Una volta saliti e messo in moto, non c’è più nessun motivo di staccare le mani dal volante e men che meno se ne trova uno indispensabile, se non per cambiare marcia nel caso si sia dotati di cambio manuale. Perfino i movimenti per ottenere le funzioni delle leve laterali sono state ridotte all’osso: pochi giri di manopola, rare pigiatine dei pulsanti laterali e cortissimi su e giù delle leve (uno scatto per la levetta delle frecce e nessuno per quelle del Cruise Control e del tergi, che regola i propri intervalli, ottenuti solo con i giri della manopolina, sulla velocità). Tutte le leve sono ad ampia portata di mano. Quelle centrali, in stile 8C, si attivano con un leggerissimo tocco verso il basso e cosi la loro disattivazione; queste, pur decisamente belle, non sembrano molto robuste, per cui, sarà bene toccarle con molta delicatezza.
La funzione "Start&Stop", si ottiene solo con la cintura di sicurezza del guidatore allacciata e può essere disattivata.
I tergicristalli sono secondo me un po’ striminziti, anche se devo ammettere che il vetro anteriore è piuttosto basso, quasi da vera sportiva; quello sinistro non arriva al suo limite laterale sulla superficie del parabrezza, una cosa a volte fastidiosa. In compenso, grazie alla seduta piuttosto bassa, sono posizionati perfettamente, in asse con gli occhi del guidatore, gli specchietti retrovisori esterni e quasi perfetto quello interno.
I pedali sono perfettamente posizionati e distanziati, cosi come il volante; ma solo se non si adotta una posizione di guida troppo sportiva: in questo caso, rimane un pò altina la sua posizione più bassa.
La posizione della leva del cambio è forse un po’ avanzata, sempre per i miei gusti, ma certamente perfetta per quelli sotto 1,75m di altezza o per chi ama una posizione di guida più turistica; forse sarebbe stato meglio realizzarla piegata leggermente all'indietro, cosa che avrebbe rappresentato un'ulteriore omaggio alla migliore tradizione Alfa Romeo.

Interni:
Il posto di guida è perfettamente in asse con il volante e la pedaliera; la posizione di seduta è bassa e marcatamente sportiva, se si vuole, o un pò più alta e insospettabilmente turistica. Le regolazioni, infatti, sono ampie e variegate ma!!!... come pur già evidenziato sopra, bisogna sottolineare ancora una volta che ci si trova di fronte ad un volante che non scende abbastanza per i miei gusti. almeno per me, che adotto una posizione di guida marcatamente sportiva, manca sempre quel maledetto centimetro per calzarmi come un guanto. Ecché diamine! Si tratta pur sempre di un'Alfa!
I comandi dei sedili sono intuitivi e rapidi da azionare. Questi contengono perfettamente il mio corpo (longilineo di 178cm x 90Kg), gambe comprese, e il materiale di rivestimento, in tessuto competizione, sembra veramente spettacolare, sia visivamente che al tatto. Una volta seduti, non si scivola da nessuna parte, rimanendo confortevoli e freschi; tranne che non si impegni l'auto ad alta velocità in curve veramente strette: in questo caso, si nota una scarsa tenuta laterale delle spalle.
Quelli posteriori sono anch'essi piuttosto comodi. Sufficiente lo spazio per cinque persone e le gambe ma si riduce di molto se davanti siede un guidatore molto alto.
L’uso della pedaliera sportiva in alluminio e riportini in gomma è stata una vera sorpresa: oltre che molto belli da vedere, sentirli sotto i piedi con scarpe dalla suola morbida è un’esperienza che consiglio di non mancare.
Il cofano è diventato finalmente ampio anche su un'Alfa di questo segmento. Ottima anche la sua conformazione e adeguata la sfruttabilità con sedili posteriori abbassati.

Esterni:
L’apertura delle portiere è perfetta, cosi come è sufficientemente sordo il rumore della loro chiusura, che avviene con la spinta di una semplice carezza: un classico delle Alfa Romeo; infatti, il rumore ricorda vagamente quello delle vecchie Giulia più che quello delle Alfetta e Giulietta prodotte a cavallo tra gli anni '70 e '80, peraltro non molto dissimile.
Le tante stupidaggini che ho letto tempo fa a proposito del cofano motore di questa nuova Giulietta, dovrebbero essere quantomeno sanzionate: questo è ben imbottito internamente lasciando solo i bordi scoperti e si solleva quasi da solo, coadiuvato da due generosi pistoni laterali; cosi come il rumore di chiusura non è difforme dalle altre produzioni. Quello posteriore, invece, pur rimanendo piuttosto pratico nell’uso, lascia un po’ a desiderare.
La verniciatura, secondo me, si potrebbe migliorare.

Assemblaggi:
Discreti. Nessuna particolare sbavatura da segnalare, se non i copri maniglia interni delle portiere posteriori con vitona a vista, l’attacco delle cinture di sicurezza che sullo sconnesso, se dotati di assetto sportivo, tende a sbattere leggermente sul montante producendo un fastidioso tac tac tac, malgrado sia stato posto un piccolo tamponcino per smorzarlo, e lo sportellino del porta oggetti sulla plancia, al posto del navi, con un leggero dislivello in posizione chiusa di circa un millimetro sulla destra: insomma, proprio davanti agli occhi. peccato!
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La meccanica di quest’auto sembra sia proprio all’altezza della fama del suo marchio e certamente con il gruppo motore e cambio manuale siamo ai massimi livelli possibili oggi al mondo in questo particolare segmento.

 

Il motore.

Il 2.0 litri Multijet II di 170cv, si presenta bene e ordinatamente posizionato all’interno del suo cofano. Un po’ rumoroso al minimo, almeno per ora visti i pochi chilometri percorsi, ma ben insonorizzato e molto silenzioso in marcia, sia alle basse che alla alte velocità; in queste condizioni il più silenzioso provato da me. Sembra quasi un benzina di grossa cilindrata tanto è rotonda e cupa la sua voce, almeno fino ai 3.500 giri: il limite massimo a cui sono per ora arrivato. A questo regime, in sesta, siamo ben oltre i 200 Km/h secondo il suo strumento di bordo.

Con il DNA in posizione “Normal”, la sua accelerazione non è pronta. Infatti, quando richiesta repentinamente, si presenta con un leggero ritardo; ma credo che in questo più che in altri casi facciano gioco i pochi chilometri all’attivo. Una volta arrivata, però, rimane decisa, progressiva e senza tentennamenti.

In posizione “Dynamic”, invece, le cose cambiano, e non poco.

Pur presentando anche in questo caso quel leggero ritardo, lo si avverte solo ai bassissimi regimi e con acceleratore tutto giù. Con solo metà acceleratore inizialmente e poi tutto premuto, o già intorno ai 2.000 giri, l’accelerazione è quasi bruciante e se si ha l’accortezza di cambiare marce senza tirare troppo, e comunque non oltre i 3.500 giri, anche la rapidità con la quale aumenta la velocità dell’auto comincia a preoccupare se non si hanno spazi sufficienti, sia davanti che lateralmente. Complessivamente, è decisamente la più rapida nel prendere velocità tra quelle che ho provato.

Insomma, una potenza che sconsiglio a chi guida da pochi anni o non è ancora avvezzo a queste coppie con questo rapporto peso/potenza. In questi casi, credo sia meglio il 2.0 litri di 140cv su questi 1.300 chili.

 

Il cambio manuale.

Il cambio, a caldo, è già piuttosto preciso e veloce negli inserimenti malgrado sia ancora nuovo. A freddo molto meno.

La corsa della sua leva è abbastanza corta ma non cosi tanto da poterlo definire uno sportivo puro: una giusta via di mezzo, direi.

In ogni caso, asseconda bene le mie cambiate più veloci senza indurmi in errori, e io sono uno che cambia anche senza staccare il piede dall’acceleratore. Non cosi precisi gli altri che ho provato, almeno secondo l’opinione della mia mano destra.

 

La frizione che gli è stata accoppiata stacca bene ma forse troppo seccamente ai bassi regimi. Infatti, in queste condizioni il suo attacco è cosi secco da lasciare sbattere leggermente gli ingranaggi del cambio, o i satelliti del differenziale, se non si sta attenti. Di contro, si potrebbe definire pastosamente decisa agli alti, e più decisa man mano che si alzano i giri per le cambiate e la velocità con la quale si effettuano; insomma, i soliti compromessi.

Il suo pedale è sicuramente uno dei più leggeri che io abbia mai provato, soprattutto in questo segmento, ma la sua corsa è secondo me troppo lunga per un’Alfa Romeo.

 

Le sospensioni.

La sospensione anteriore si presenta un po’ altina, per i miei gusti. Forse dotandola di assetto sportivo, cosi com’è la mia, sarebbe stato meglio tenerla più bassa di un paio di centimetri. Il suo schema di origine è il classico McPherson, anche se qui un po’ più curato.

Quella posteriore, invece, è proprio un bel vedere: un multilink piuttosto particolare e che non avevo mai visto prima. Questa è dotata di bracci completamente in alluminio ancorati in due punti, in linea e anteriormente, ad una barra quasi simile ad una torcente collegata alla scocca. In alluminio sono anche i collegamenti tra i bracci e la barra antirollio, di diametro piuttosto generoso.

 

I freni.

Questi sono veramente spettacolari, non trovo altri aggettivi per descriverli. Con il DNA in posizione “Dynamic”, che attiva la funzione PreFill, anche di più, in ogni condizione.

Inizialmente, se si preme il pedale con decisione, l’auto sembra quasi subire un inciampo che provoca una forte e istantanea decelerazione, per poi proseguire la frenata in modo più normale e riconoscibile, e comunque tale da impedire per quanto possibile l’intervento dell’ABS. Proprio un bel lavoro, da vera Alfa Romeo in questo caso.

In frenata decisa si attivano automaticamente le luci intermittenti di emergenza.

 

Lo sterzo.

Con il DNA in posizione “Normal”, lo sterzo è morbido e preciso in ogni condizione. In “Dynamic, invece, comincia lo spettacolo.

In questa modalità si trasforma: pochissimo gioco, duro e molto diretto, quasi nervoso anche se non proprio da sportiva pura.

La sua iterazione con le sospensioni e la scocca mi è apparsa quasi simbiotica. Soprattutto quando l’ho provata in un tratto di una ventina di chilometri rappresentato da una vecchia strada collinare dalle mie parti; con veloci curve e controcurve e sparsi qua e là alcuni tornanti anche a gradoni. Una vera goduria.

Questa iterazione, però, non è facile da spiegare compiutamente, e men che meno attraverso la sola scrittura; nessuno ci è finora riuscito, neanche tra i giornalisti di professione, come sanno bene anche loro. Infatti, io l’ho capito bene solo ora che ho avuto modo di provarla a lungo.

Ma questo aspetto lo lasciamo alla prova su strada.

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Prova su strada.

 

Veniamo ora alla prova su strada, nelle diverse condizioni che, fin qui, ho avuto modo di affrontare.

Per far questo, proverò a portarvi con me. metaforicamente, s’intende. :)

 

Allaccio la cintura, secco giro di chiave e sento subito girare il trattorino di due litri Multijet II: rumore che mi sembra sia già chiaro che al minimo non mi entusiasma per nulla.

Tant’è, faccio un primo tratto a basso regime per far scaldare bene il motore e il cambio.

Come già detto, l’insonorizzazione in marcia è spettacolare: ribadisco che è la più silenziosa tra quelle che ho provato, certamente.

 

Esco con calma dalla città con il gruppo propulsore della mia Giulietta già arrivato alla sua temperatura ottimale, nondimeno, continuo a guidare ancora tranquillamente avviandomi in un primo tratto di superstrada lungo circa 5 Km che percorro a non più di 110 Km/h; questo mi porta direttamente ad un imbocco autostradale.

La guida in autostrada è sempre piuttosto rilassata. Sull’asciutto a qualsiasi velocità, tanta è la sensazione di sicurezza che trasmette.

Il traffico è rado, per cui, provo una prima tirata in sesta fino a quei 3.500 giri di cui sopra con il DNA in posizione “Normal”, ai quali vi arriva con fluida progressione e senza tentennamenti. Dopo una ventina di chilometri fatti ad andatura allegra, mi fermo in un’area di servizio per un caffè, lasciandola circa un minuto al minimo prima di spegnere il motore. Il primo pomeriggio è abbastanza tiepido e quando esco dal bar trovo un po’ di gente che gli ha già fatto il cerchio: certo lei è carina di suo, oltre che ben accessoriata, ma il fascino dell’Alfa Romeo secondo me ha delle motivazioni superiori, soprattutto qui in Italia.

Riparto solo dopo un quarto d’ora, avendo dovuto rispondere ad un nugolo di domande da parte di alcuni.

Esco dall’autostrada dopo un’ulteriore decina di chilometri affrontando la classica uscita autostradale, da 40 Km/h, a circa 80 Km/h con un impegno minimo, all’incrocio sposto il selettore del DNA su “Dynamic” e mi avvio su per le colline.

Il primo tratto è ampio e levigato, fatto di rettilinei e qualche curva anche stretta. Alcune di queste le percorrevo con la mia ex Croma, anch’essa con assetto sportivo e cerchi da 17pl, a circa 100 Km/h abbastanza impegnato, con questa le affronto a 110 Km/h come se fossero il proseguo del rettilineo e con un impegno minimo. Spettacolare.

Ancora un incrocio e si comincia a salire decisamente.

La strada qui è più stretta e non perfettamente asfaltata. Dopo un paio di chilometri le curve cominciano a farsi insistenti, alternandosi tra raggi stretti e larghi lungo questo tratto in decisa salita. Tiro le marce sempre a circa 3.500 giri e cosi anche le scalate, mentre l’auto comincia a scuotermi decisamente, a causa oltre che dell’assetto anche dell’asfalto, ma di rollio serio neanche l'ombra. Nell’affrontare curve e controcurve continue comincio a notare una scarsa tenuta delle mie spalle, prodotto anche dai "G" che riesce ad imprimermi in curva, per cui, decido di spingermi bene dentro il sedile facendo anche leva col mio piede sinistro sulla pedana quando possibile.

La velocità con la quale affronto le curve è veramente notevole e in quelle più lunghe noto che la sorprendente tenuta, quasi come se fosse su binari, non è da imputare tutta all’assetto complessivo dell’auto. Infatti, comincio a rendermi conto che l’elettronica sta facendo il suo lavoro ma che di questo mi accorgo più dall’accensione delle spie luminose sul cruscotto che dal comportamento della Giulietta, tanto è fluido e neutro il suo intervento. Però l’intervento c’è, di sicuro, perché ogni tanto ho la leggera sensazione che il posteriore scivoli, epperò me lo ritrovo sempre in perfetta linea e senza aver corretto praticamente nulla, soprattutto in fase di accelerazione.

L’anteriore, invece, sembra sempre incollato a terra, sensazione che avverto netta soprattutto nelle controcurve, complici anche le larghe ruote da 18pl.

Ne ho la prova vera quando dopo una curva a sinistra, che affronto ad una velocità forse un po’ troppo elevata, arriva subito il primo tornante a destra, che mi costringe a maltrattarla un pochino per impedirgli di scapparmi di mano. Lei, non si lascia pregare un attimo e, pur in secca frenata, rallenta di colpo e cambia repentinamente direzione con la massima obbedienza, grazie anche ad un veloce e rude punta-tacco in seconda, ingranata nel frattempo, che mi aiuta quel tanto che basta ad inserirla senza perdere mai la sensazione di dominarla, quindi, spalanco l’acceleratore subito all’ingresso del lungo tornante, che con mio grande stupore percorre in piena accelerazione si stridendo un po’ ma senza che io faccia più nulla per tenerla in traiettoria; neanche buttando subito dentro la terza, e senza staccare il piede dall'acceleratore, per non farla andare oltre quei 3.500 giri. una cosa che certamente la sua elettronica ha fatto tutta da sola, senza dubbio.

Mi sembra di poter affermare che i movimenti del suo volante più che tradursi in semplici sterzate si possano definire delle precise rasoiate.

Quest’episodio, però, mi fà rendere conto di essermi fatto prendere un po’ troppo dall’entusiasmo, facendomi scendere anche a più miti consigli e, quindi, rallento un pò.

Ma lungo la discesa ricomincio di nuovo ad osare un pochino. Le curve sono veramente strette e ravvicinate, alternandosi in un continuo destra-sinistra. Questo mi impedisce di prendere troppa velocità ma, proprio per questo, mi lascio andare ancora una volta ad un po’ di sana esagerazione curvaiola.

Cosi facendo, continuo a scendere effettuando un passaggio continuo tra terza e quarta, riprovando di nuovo questa sensazione del posteriore che tende leggermente a scivolare verso l’esterno, sia all’ingresso che in percorrenza delle curve, ma che non so come me lo ritrovo continuamente in linea, senza scuotimenti e solo con una leggerissima correzione in contro-sterzo. Insomma, imposti la curva e fa quasi tutto da sola, facendolo in modo assolutamente strabiliante.

Nei tornanti a gradoni, invece, non si può proprio esagerare. In questi casi, il suo sistema di controllo della stabilità, dall'intervento peraltro piuttosto lasco in condizioni meno esasperate, limita repentinamente il pilota, tarpandogli immediatamente le ali; peccato non si possa staccare del tutto il VDC... ma forse è giusto cosi, se teniamo conto anche del tipo di vettura.

 

 

Ho percorso questo tratto collinare con molte auto: oltre alla mia ex Croma, con BMW 320d e 120d, con Golf V GTD, con Mercedes C220, con Audi A4, con Alfa 159 2.2 JTS e perfino con una fiammante Alfa 147 JTDm da 150cv, ma le sensazioni di sicurezza e controllo della Giulietta non le avevo mai provate.

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Conclusioni:

 

Che dire?! Proprio un bel lavoro! Un’auto veramente stabile e sicura, oltre che molto divertente, e un'elettronica da urlo. Un'auto fatta per emozionare, anche se solo quel tanto che basta e solo usando la furberia del sistema DNA con il suo selettore in posizione "Dynamic"; e può farlo anche con i guidatori più esperti, se tengono conto di cosa gli lasciano fare le altre a lei simili: oggi tutte piuttosto ingessate e per ovvi motivi contenuti nelle varie direttive europee.

Tutto sommato, ha un handling di categoria superiore e, comunque, da questo punto di vista non è un'auto da segmento C puro, che secondo me gli sta piuttosto stretto. Oppure ha ridefinito gli standard di handling per un auto di segmento C. Non per niente l'ho scelta, dopo anni di sofferta lontananza dal marchio Alfa Romeo e solo a causa della mancanza di motori all'altezza che rendessero possibile un rapporto peso/potenza almeno come quello raggiunto da questa nuova Giulietta; perché sulla superiorità delle Alfa per ciò che riguarda il comportamento su strada non credo ci siano mai stati dubbi. Rapporto peso/potenza che per i miei gusti non può andare oltre gli 8Kg per cavallo, cosi come il rapposto peso/coppia non deve superare i 4Kg per Nm; sarebbe buona norma ricordare sempre questi numerini magici, giacché se ci si discosta troppo in alto da questi, non ci si può aspettare particolari emozioni da nessuna auto.

Insomma, a questo punto, personalmente spero solo sull'affidabilità...

 

 

NB: Un appunto, però, bisogna farlo: se ci si mette a giocare con il DNA in posizione "Dynamic", consuma un botto! Roba da 3.000 sei cilindri, oserei dire... Sono convinto che si possa fare di meglio, molto di meglio!

Diversa la situazione in "Normal". In questa condizione e guidata con "rispetto", e nel rispetto, i consumi si attestano facilmente intorno ai 18 Km/l.

 

Vorrei inoltre precisare che solitamente non passo la mia vita scorazzando in giro per il mondo a queste andature, anzi. Fermo restando che su strade di quel genere non sono comunque possibili velocità troppo elevate.

Si trattava di provarne la tenuta e la stabilità e mi sono cercato un tratto di strada semideserto per farlo, oltre ad averlo fatto per lo stretto tempo necessario a farlo e che sconsiglierei a chiunque di fare.

 

Alla fine di questo mese ho in programma una puntatina a Stoccarda. Sulle Autobanh tedesche vedremo di quale velocità massima è realmente capace questa nuova Giulietta 2.0 JTDm-2 da 170cv, tenuto conto che per allora non avrò percorso più di 5.000 Km con questo motore. A presto.

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  • 2 weeks later...

Infine l'ho provata! La sua velocità massima, intendo. :ph34r: :P

Dopo aver raggiunto i 5.000 Km di percorrenza, alla prima occasione di scarso traffico notturno, sul tratto che và da Stoccarda verso la frontiera svizzera di Schaffhausen, provo la velocità massima di questa Giulietta 2.0 JTDm-2 di 170cv.

Ebbene, questa raggiunge i 200 Km/h già con la scioltezza di una modella che sfila in passerella, ma è da quì in poi che le cose si fanno più difficili. Da lì fino ai 228 Km/h massimi, raggiunti a circa 3.900 giri, ha bisogno di un pò più di tempo, fermo restando che non ho voluto insistere in modo troppo prolungato... giusto perché non mi sembra il caso di farmela fuori prima di essermela goduta fino in fondo, ovviamente. ;)

 

Lo scarto presentato dal navigatore satellitare è stato di 5 Km/h (223 Km/h); questo fà supporre che, per ora, la velocità massima dichiarata dal costruttore corrisponda abbondantemente.

Vedremo in futuro, visto che il mio precedente 1.9 Multijet di 150cv, superò i 220 Km/h, arrivando a toccare i 235 Km/h a circa 4.100 giri, sempre su questi tratti autostradali, solo dopo 25.000 Km di percorrenza; anche se sulla Croma, oltre che godere di un CX migliore (0,28 la Croma e 0,31 la Giulietta), ho insistito molto di più e lo scarto con lo stesso satellitare fu di 8 Km/h.

 

Certo senza strumenti adeguati sarà quantomeno difficile capire la vera velocità massima raggiunta da queste auto, ma con l'aiuto del satellitare sono convinto che una buona approssimazione l'ho comunque ottenuta.

 

 

La mia Giulietta in versione reale.

Novembre 2011

2n0luft.jpg

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  • 6 months later...
  • 1 year later...

Oggi ho tagliato il traguardo dei 50.000 Km.

Tagliando a 30.000 Km, per scelta, costato 360 euri. Mancavano circa 500 grammi d'olio.

Niente di particolare da accusare, tranne il coperchietto della leva del cambio che si è staccato intorno ai 28.000 Km e il tastino di accensione della radio che ho graffiato con l'unghia.

 

A 35.000 Km, ho dovuto cambiare le gomme anteriori. Ho sempre avuto il sospetto di essere un pò troppo curvaiolo di mio... ma in più la mia Giulietta sembra proprio che mi istighi. :D

 

La vernice nero pastello non è un gran che: tirarla a lucido è davvero un lavoraccio. L'ho vista molto migliorata già nelle versioni 2011.

 

La sua velocità massima è ora di 235 Km/h a 4000 giri esatti e lo scarto col satellitare a questa velocità è di -7 Km/h. Non male...

 

Per il resto: una vera goduria... :P

 

Febbraio 2013

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