Jump to content

IL PICCO DEL PETROLIO - THE OIL PEAK


Weightless

Post consigliati

da Ansa online

 

PETROLIO AD UN PASSO DAI 100 DOLLARI Il petrolio brucia i record e arriva ormai a un passo dalla temuta soglia psicologica dei 100 dollari al barile. Negli scambi elettronici al mercato di New York, le quotazioni hanno ha superato quota 99 dollari al barile, toccando un nuovo record a 99,29 dollari. Una nuova accelerazione che ha bruciato così il precedente picco di 98,03 dollari al barile segnato appena due settimane fa, il 7 novembre scorso.

Link to comment
Share on other sites

  • Risposte 178
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

Top Posters In This Topic

Posted Images

Ragazzi prepariamoci...questo sistema economico e produttivo insostenibile sta andando a putt..e!

Se i governi non inizieranno a promuovere politiche energetiche sostenibili altri 3-4 anni e di questo passo altro che GPL ...gonfiamo le gomme alla bici!

Link to comment
Share on other sites

Non c'e che dire proprio come il racconto iniziale del film interceptor ,siamo messi bene.Ma qualcuno riesce a trovare un sito dove c'e il prezzo della benzina in usa

 

Ti eri già risposto da solo :rolleyes: ma ho pensato che potesse essere ancora interessante come informazione, visto che sul sito che segue -> http://www.fuelgaugereport.com/ ci sono i prezzi di tutti i diversi stati che compongono gli Stati Uniti e ci sono differenze sostanziali tra uno e l'altro.

 

Da notare come pur saliti, i prezzi non sono cresciuti così tanto come avrebbero dovuto visti i prezzi del petrolio che loro ovviamente pagano in dollari.

 

Ho letto da qualche parte, anche se era ovvio, che al momento "mancherebbero" circa 0,50$ a gallone che non sono stati trasferiti nel prezzo del carburante al consumo.

 

Motivi di opportunità? Moral suasion?? Sta di fatto che i tempi della benzina a buon mercato sono finiti pure per loro e n arriveranno di peggiori, anche se la pagano ancora molto meno che da noi.

 

Se però poi si tiene conto della vettura media statunitense (più di metà sono SUV e Pick-up) e dei consumi che hanno , ci si rende conto che anche questi prezzi sono ormai pesanti pure per il loro automobilista medio.

Link to comment
Share on other sites

  • 1 month later...

Stralci dal sole 24 ore online di oggi

 

A New York il prezzo del petrolio sale di 4 dollari e tocca per la prima volta nella storia la mitica soglia dei 100 dollari al barile. Lo scorso 21 novembre il greggio Usa aveva toccato il nuovo record storico a 99,29 dollari. A Londra il Brent sale al nuovo record storico di 97,07 dollari.

 

Nuovo balzo anche del prezzo dell'oro che è salito a livello record sopra 862,95 dollari l'oncia sul mercato di Londra, sulla scia del dollaro debole e della crisi in Pakistan. Nuovo massimo anche per il platino, a 1.544 dollari. Sono in forte rialzo argento (15,28) e palladio (373), che viaggiano sui massimi degli ultimi due mesi.

 

come ampiamente previsto.

Link to comment
Share on other sites

  • 1 month later...

Dall'ANSA online

-------------------------------------------------------------------------------------------------

2008-02-19 21:09

SUPER PETROLIO A 100,10 DOLLARI AL BARILE

Il petrolio vola e tocca un nuovo record assoluto. A New York, durante gli ultimi scambi della giornata, prima rompe la soglia dei 100 dollari, poi arriva fino a 100,10 dollari superando, anche se di poco, il precedente primato messo a segno lo scorso 3 gennaio. Anche il Brent, il greggio di riferimento europeo, balza al nuovo massimo storico 98,70 dollari il barile. I timori su possibili tagli da parte dei paesi produttori, temperature più rigide del previsto negli Usa, tensioni legali fra Exxon e Venezuela diventano un mix altamente infiammabile.

 

Spingono le quotazioni e alimentano il nervosismo di un mercato, quello petrolifero, sempre più caratterizzato dalla speculazione: nella formazione del prezzo circa 20-25 dollari al barile - sostengono infatti da tempo operatori di settore - sarebbero legati alla finanziarizzazione del mercato del greggio. La quarta giornata consecutiva di rialzi dell'oro nero è imputabile anche all'esplosione registrata ieri in una raffineria del Texas, ai crescenti timori di approvvigionamento da parte dela Nigeria, e all'atteggiamento della Lukoil che ha bloccato le forniture alla Germania in seguito a una controversia sul prezzo. Il maggior produttore indipendente di petrolio della Russia, ha stoppato i rifornimenti dopo l'ennesima controversia sui prezzi con Sunimex, il monopolista tedesco importatore dell'oro nero russo, un intermediario che lo acquista per venderlo poi alle raffinerie della Bp in Germania. In febbraio la compagnia russa avrebbe dovuto consegnare oltre 500 mila tonnellate di petrolio alla Germania. Lo scorso anno Lukoil aveva già ridotto le forniture alla Germania nel tentativo di ottenere migliori condizioni da Sunimex, società che poi concluse un accordo per riprendere le consegne da settembre. Un quinto del greggio fornito alla Germania arriva dalla Russia tramite l'oleodotto Druzhba (Amicizia).

 

Secondo le stime di Transneft, monopolista russo per il trasporto del petrolio, nel primo quadrimestre di quest'anno la Germania ha bisogno di circa sei milioni di tonnellate di greggio dalla Russia, di cui 1,75 milioni della Lukoil. Ma la corsa dei prezzi è alimentata da un più complesso mix di fattori. Si va dai timori di un taglio della produzione dell'Opec, che si riunità il prossimo 5 marzo. Chakib Khelil, presidente del cartello dei paesi produttori, ha escluso un aumento della produzione precisando che il cartello dovrà decidere fra una riduzione o il mantenimento dello status quo. Sulle quotazioni pesano anche i rischi di un calo degli approvvigionamenti da parte di Venezuela e Nigeria, anche se nei due paesi la situazione sembra normalizzarsi. "Non ci sono nuove informazioni che oggi potrebbero influenzare il mercato, ma c'é da dire che i timori di calo degli approvvigionamenti da parte del paese sud americano e africano continuano a pesare", sottolineano ancora gli operatori. La Shell ha assicurato che la produzione è ripresa nel terminale di Forcados, nel sud della Nigeria, dopo che le necessarie riparazioni all'oleodotto dopo l'ennesimo sabotaggio.

 

Rassicurazione che comunque al mercato non sembra bastata. Per quanto riguarda invece il Venezuela, il presidente Hugo Chavez nei giorni scorsi ha minacciato la Exxon, affermando che lo Stato potrebbe perseguire la società petrolifera per il mancato pagamento delle tasse. Chavez ha inoltre ribadito che potrebbe sospendere le vendite di greggio agli Usa. Exxon da parte sua si è detta pronta ad avviare un confronto con Caracas nel tentativo di raggiungere un accordo amichevole.

 

BENZINA VOLA A 1,4 EURO, A UN PASSO DA RECORD

 

I prezzi dei carburanti tornano a volare. E si portano sui livelli più alti dall'estate del 2006, ad un passo dai record storici. Colpa, ancora una volta, delle quotazioni dell'oro nero che hanno ripreso a correre con il barile che sembra di nuovo intenzionato a puntare verso i 100 dollari. Una situazione che costringe Mr Prezzi e il Ministero dello Sviluppo a seguire "con attenzione" l'evoluzione del prezzo dei carburanti. I listini delle compagnie sono tornati a salire. E non di poco.

 

Stamattina l'Agip ha aumentato di 1 centesimo il prezzo della verde a 1,399 euro al litro, ad un soffio da quota 1,4 euro e vicinissima al record di tutti i tempi - toccato nel luglio di due anni fa - con un litro di benzina a 1,409. Per il carburante sono necessarie così oltre 2.700 lire del vecchio conio e gli automobilisti devono mettere in conto circa 10 euro in più a pieno rispetto ad un anno fa. In 12 mesi la benzina registra infatti un rincaro del 15%, cinque volte cioé l'inflazione. Ed i consumatori del Codacons non tardano a fare i conti e tradurre i numeri dei nuovi rialzi in una "stangata" da 150 euro l'anno a famiglia mentre Adusbef e Federconsumatori quantificano in un rincaro di 216 euro i rialzi scattati negli ultimi 12 mesi e non dimenticano di lanciare l'allarme anche sull'effetto volano del caro-carburanti sul costo della vita. Un aumento dei carburanti spinge infatti all'insù i costi di trasporto e delle merci: fino a oltre 110 euro a famiglia in un solo anno secondo le stime delle associazioni degli utenti. I gestori della Faib-Confesercenti chiamano in campo Mr Prezzi, che ieri è intervenuto anche sull'Rc Auto convocando le compagnie per il 6 marzo prossimo e oggi conferma l'attenzione rivolta al mercato.

 

"Il ministero segue con attenzione l'andamento dei prezzi dei carburanti", spiegano fonti di Via Veneto vicine all'osservatorio prezzi che supporta l'attività di Mister prezzi, facendo "notare l'analogia" degli attuali aumenti "con la prima settimana del gennaio scorso quando si è registrata una situazione equivalente tra le quotazioni del greggio, vicine ai massimi, ed i prezzi al consumo dei carburanti". Occhi puntati quindi sul "dato di venerdì relativo agli andamenti dei prezzi in Europa per valutare le politiche degli operatori italiani rispetto a quelle degli altri paesi europei", aggiungono le fonti. Ma i riflettori tornano a puntarsi anche sul caro-diesel. Anche alla luce del fatto che il gasolio ha da tempo sorpassato la benzina nelle nuove immatricolazioni. Per un litro di gasolio che vola fino 1,320 euro al litro si registrano sul mercato rincari fino a 2,2 centesimi di euro. Anche i prezzi di questo carburante si portano così sui massimi, ad un passo dal record storico di 1,327 euro toccato all'inizio del mese scorso.

 

Per il diesel si registra un aumento di quasi il 20% in un anno con un litro di carburante che era poco al di sotto dgli 1,1 euro nel febbraio 2007, circa 20 centesimi in meno cioé dei livelli attuali. I petrolieri, intanto, si limitano a fotografare la situazione del mercato con l'Unione Petrolifera che ricorda "i recenti recuperi delle quotazioni internazionali sia dei greggi che dei prodotti che hanno riportato i loro valori sui picchi registrati all'inizio dell'anno". Ma i consumatori tornano a lamentare la diversa velocità nell'adeguamento dei listini in caso di aumenti o ribassi del prezzo internazionale del barile. E chiedono interventi strutturali sull'intera filiera distributiva, stimando in 144 euro l'anno il risparmio che potrebbe derivare da interventi di ristrutturazione della rete, di abolizione delle campagne promozionali e di vendita dei carburanti nella grande distribuzione.

Link to comment
Share on other sites

Dall'ANSA online

___________________________________________________________________

" 2008-02-20 20:18

Il petrolio sfonda quota 101 dollari al barile

ROMA - Il prezzo del petrolio sfonda quota 101 dollari al barile, aggiornando il record storico a 101,27 dollari.

 

Anche il Brent, il greggio di riferimento europeo, balza al nuovo massimo storico 98,70 dollari il barile. I timori su possibili tagli da parte dei paesi produttori, temperature più rigide del previsto negli Usa, tensioni legali fra Exxon e Venezuela diventano un mix altamente infiammabile.

 

Spingono le quotazioni e alimentano il nervosismo di un mercato, quello petrolifero, sempre più caratterizzato dalla speculazione: nella formazione del prezzo circa 20-25 dollari al barile - sostengono infatti da tempo operatori di settore - sarebbero legati alla finanziarizzazione del mercato del greggio. La quarta giornata consecutiva di rialzi dell'oro nero è imputabile anche all'esplosione registrata ieri in una raffineria del Texas, ai crescenti timori di approvvigionamento da parte dela Nigeria, e all'atteggiamento della Lukoil che ha bloccato le forniture alla Germania in seguito a una controversia sul prezzo. Il maggior produttore indipendente di petrolio della Russia, ha stoppato i rifornimenti dopo l'ennesima controversia sui prezzi con Sunimex, il monopolista tedesco importatore dell'oro nero russo, un intermediario che lo acquista per venderlo poi alle raffinerie della Bp in Germania. In febbraio la compagnia russa avrebbe dovuto consegnare oltre 500 mila tonnellate di petrolio alla Germania. Lo scorso anno Lukoil aveva già ridotto le forniture alla Germania nel tentativo di ottenere migliori condizioni da Sunimex, società che poi concluse un accordo per riprendere le consegne da settembre. Un quinto del greggio fornito alla Germania arriva dalla Russia tramite l'oleodotto Druzhba (Amicizia).

 

Secondo le stime di Transneft, monopolista russo per il trasporto del petrolio, nel primo quadrimestre di quest'anno la Germania ha bisogno di circa sei milioni di tonnellate di greggio dalla Russia, di cui 1,75 milioni della Lukoil. Ma la corsa dei prezzi è alimentata da un più complesso mix di fattori. Si va dai timori di un taglio della produzione dell'Opec, che si riunità il prossimo 5 marzo. Chakib Khelil, presidente del cartello dei paesi produttori, ha escluso un aumento della produzione precisando che il cartello dovrà decidere fra una riduzione o il mantenimento dello status quo. Sulle quotazioni pesano anche i rischi di un calo degli approvvigionamenti da parte di Venezuela e Nigeria, anche se nei due paesi la situazione sembra normalizzarsi. "Non ci sono nuove informazioni che oggi potrebbero influenzare il mercato, ma c'é da dire che i timori di calo degli approvvigionamenti da parte del paese sud americano e africano continuano a pesare", sottolineano ancora gli operatori. La Shell ha assicurato che la produzione è ripresa nel terminale di Forcados, nel sud della Nigeria, dopo che le necessarie riparazioni all'oleodotto dopo l'ennesimo sabotaggio.

 

Rassicurazione che comunque al mercato non sembra bastata. Per quanto riguarda invece il Venezuela, il presidente Hugo Chavez nei giorni scorsi ha minacciato la Exxon, affermando che lo Stato potrebbe perseguire la società petrolifera per il mancato pagamento delle tasse. Chavez ha inoltre ribadito che potrebbe sospendere le vendite di greggio agli Usa. Exxon da parte sua si è detta pronta ad avviare un confronto con Caracas nel tentativo di raggiungere un accordo amichevole.

Link to comment
Share on other sites

Dall'ANSA online di stamane

______________________________________________________________

PETROLIO: NUOVO RECORD STORICO, EURO SOPRA 1,50 DOLLARI

ROMA - Il petrolio continua a salire. Dopo aver toccato 101,70 dollari (valore mai raggiunto nemmeno attualizzando il prezzo toccato nel 1980 dopo il secondo shock petrolifero), supera anche quota 102 dollari, attestandosi al nuovo record di 102,08 dollari sul mercato elettronico after hours di New York.

 

Non si ferma neanche la corsa del supereuro. La moneta unica europea, che ieri ha superato la quota di un dollaro e mezzo per la prima volta nella storia, è arrivata a 1,5057 dollari ed è ora scambiata a 1,5047. A pesare, secondo l'agenzia Bloomberg, è l'attesa del mercato su prossime indicazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke, in merito al mantenimento di una politica ribassista dei tassi d'interesse.

Link to comment
Share on other sites

Dall'ANSA online di ieri (scusate il ritardo ma non c'è la faccio a stare dietro ai record)

_______________________________________________________________________

 

Record di euro, oro e petrolio

Moneta unica europea scambiata a 1, 5270 dollari

(ANSA) - ROMA, 3 MAR - Nuovi record per l'euro, il petrolio e l'oro. La moneta unica europea va ancora su e viene scambiata a 1,5270 dollari. Il petrolio, dopo un'apertura a New York a a 102,55 dollari, e' salito ancora fino a toccare i 103,51 dollari al barile. L'oro a grandi passi si avvicina invece a quota mille dollari: il prezzo ha raggiunto i 992 dollari l'oncia. 'Siamo sempre piu' preoccupati e vigili': il presidente dell'Eurogruppo, Juncker, ha cosi' commentato il nuovo record dell'euro.

Link to comment
Share on other sites

dall'ANSA online

 

------------------------------------------------------------------------------

2008-03-06 14:11

NUOVI RECORD, EURO E PETROLIO SENZA FRENI

ROMA - Ancora una serie di record per l'euro che si è spinto fino a un massimo di 1,5347 dollari, in attesa delle decisioni di politica monetaria della Bce.

 

TASSI: LA BCE LI LASCIA INVARIATI AL 4% - La Banca centrale europea ha lasciato i tassi d'interesse invariati, mantenendo il tasso principale al4%. Lo ha deciso oggi il Consiglio direttivo dell'istituto a Francoforte. Con la decisione di oggi, ampiamente attesa dagli economisti, la Banca centrale mantiene il tasso di rifinanziamento principale al 4,00%, quello marginale al 5,00% e quello sui depositi overnight al 3,00%. Il divario fra il costo del denaro in Eurolandia (misurato dal tasso principale) e quello negli Stati Uniti è pari a un punto percentuale, dopo che il 30 gennaio scorso la Federal Reserve ha tagliato di mezzo punto i tassi sui Fed Fund portandoli al 3%.

 

PETROLIO SFIORA QUOTA 106 DLR, NUOVO RECORD A 105,96 DLR

Il petrolio prende il volo fino a sfiorare la soglia dei 106 dollari al barile, nelle contrattazioni elettroniche al mercato di New York. Le quotazioni hanno segnato un nuovo record a 105,96 dollari al barile.

Link to comment
Share on other sites

Dall'ANSA online

 

--------------------------------------------------------------

 

2008-03-07 18:21

Petrolio: nuovo record a New York

Superata la soglia dei 106 dollari al barile

(ANSA) - ROMA, 7 MAR - Il petrolio vola al nuovo record, superando anche la soglia dei 106 dollari al barile al mercato di New York. Le quotazioni sono salite al massimo storico di 106,42 dollari al barile.

Link to comment
Share on other sites

Lo schifo sta nel fatto che i potenti del mondo non fanno un emerito ca@@@ per fermare questa corsa al rialzo del petrolio e le compagnie petrolifere se ne sbattono altamente i cogli@@@.

E il governo ci crede dei fessi abbassando il prezzo della benzina al litro di ben 2 centesimi.

Ma che vadano tutti a cag@@@.

 

Scusate lo sfogo.

Link to comment
Share on other sites

Purtroppo a persone di spessore pressochè inesistente

non si può chiedere di fare miracoli, d'altra parte i politici

non possono materialmente intervenire poichè sono solo

pupi nelle mani delle potenti lobby che nell'ombra decidono

il destino del mondo.

 

Ci stiamo dirigendo verso un cambiamento epocale che

non ha precedenti nella storia umana e noi lo vivremo

in prima persona.

 

Preparatevi al peggio perchè la situazione stà accellerando

paurosamente e questo 2008 sarà l'anno della consapevolezza

e della presa di coscienza delle masse.

 

Info e possibili soluzioni prossimamente, stay tuned.

Link to comment
Share on other sites

Dall Corriere online di poco fa

____________________________________________________

 

Nuovo record del petrolio

Il greggio ha raggiounto i 107,44 dollari al barile a New York

 

NEW YORK (USA) - Non si ferma la corsa del petrolio. Nuovo record storico per il prezzo del greggio che vola a New York a quota 107,44dollari al barile.

Link to comment
Share on other sites

Partecipa alla discussione

Puoi scrivere ora e registrarti in seguito. Se hai un account, accedi ora

Guest
Rispondi a questo topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...

×
×
  • Create New...